Casa Naturale

Adattarsi alla natura

- DI CLARISSA MARCHESE

ECOSOSTENI­BILITÀ, RESILIENZA, MOBILITÀ LENTA. SONO I CONCETTI FONDAMENTA­LI ALLA BASE DELL’ECOVILLAGG­IO MONTALE, L’ECOQUARTIE­RE NEI PRESSI DI MODENA CON CERTIFICAZ­IONE ENERGETICA A4 E CATEGORIZZ­AZIONE NZEB

L’evoluzione spesso risiede in un cambio di prospettiv­a. Finora la tendenza predominan­te ha visto la natura adattarsi alle esigenze dell’uomo. Ecco allora che l’Ecovillagg­io montale nasce da un’inversione di questo paradigma. Il progetto dell’ecoquartie­re sorto nel modenese si caratteriz­za per uno stile di vita in chiave sostenibil­e, l’incentivaz­ione di una mobilità lenta e la presenza di una serie di servizi da realizzare in ottica resiliente, al fine di adattare l’uomo alla natura. Le abitazioni sono ecologiche ed ecocompati­bili e derivano da uno studio accurato da parte di un team interdisci­plinare di esperti che ha cercato il connubio migliore fra le caratteris­tiche del territorio, i cambiament­i climatici e il genius loci. Il concetto di sostenibil­ità infatti si amplia e, a partire dal significat­o classico - di rispetto e preservazi­one dell’ambiente - giunge a un atteggiame­nto di responsabi­lità nei confronti del luogo in cui i complessi edilizi sono inseriti, per creare l’armonia giusta e promuovere altresì uno sviluppo tradiziona­le e culturale dei territori. Senza rinunciare al comfort. Oggi, le case ospitano 70 famiglie che hanno scelto di vivere in ottica green. Materiali e tecnologie si fondono in equilibrio e danno vita a un’architettu­ra moderna ed ecosuffici­ente. Fra i servizi principali presenti all’interno vi sono un district food, un market plastic free, un asilo green e la palestra, tutti costruiti secondo il principio della resilienza. L’Ecovillagg­io Montale rappresent­a un’area urbanizzat­a ed edificata pensata e costruita

per far fronte ai cambiament­i climatici e contrastar­li. Dove i materiali sono riciclati, la mobilità è sostenibil­e e l’acqua viene raccolta e conservata durante i temporali per far fronte a periodi di maggiore siccità.

Più nello specifico, queste residenze ecologiche e antisismic­he riescono a coniugare un’ottima resa energetica ad alti livelli di salubrità e a un elevato comfort abitativo, raggiunto grazie all’installazi­one della pompa di calore e della ventilazio­ne meccanica controllat­a dell’aria, insieme allo studio dell’involucro altamente performant­e dal punto di vista di isolamento termico e acustico. Ma anche all’orientamen­to degli edifici sulla base delle assonometr­ie solari, per sfruttare la luce naturale. Sono dunque strutture che necessitan­o di poca energia per essere climatizza­te, l’80% della quale viene generata da impianti fotovoltai­ci e il restante 20% è acquistato da enti gestori produttori di rinnovabil­e, con una conseguent­e riduzione dell’80% dei consumi rispetto alle abitazioni tradiziona­li. L’immobile presenta la massima certificaz­ione energetica A4 e la categorizz­azione NZEB (nearly zero energy building). Inoltre è dotato di alcune delle caratteris­tiche richieste dall’Unione Europea a partire dal 2021 e coerente con l’Agenda Onu al 2030 per la lotta ai cambiament­i climatici.

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 ??  ?? Il limite di velocità è di 30km/h per ridurre l’inquinamen­to acustico e atmosferic­o. Le colonnine di ricarica elettrica incentivan­o l’uso dei mezzi di tal natura. Solo la pista ciclopedon­ale attraversa l’intero quartiere, per stimolare la scelta di andare a piedi o in bici: è stata realizzata in bianco, così da far rimbalzare i raggi solari e risultare più fresca.
Il limite di velocità è di 30km/h per ridurre l’inquinamen­to acustico e atmosferic­o. Le colonnine di ricarica elettrica incentivan­o l’uso dei mezzi di tal natura. Solo la pista ciclopedon­ale attraversa l’intero quartiere, per stimolare la scelta di andare a piedi o in bici: è stata realizzata in bianco, così da far rimbalzare i raggi solari e risultare più fresca.
 ??  ?? Le residenze seguono i criteri, i protocolli e le metodologi­e costruttiv­e indicate dal “Regolament­o Tecnico Casa Passiva, Passive House Institute Italia”. Il nome “passivo” deriva dalla fonte principale di calore degli edifici di questo tipo: sole, terreno, aria.
Le residenze seguono i criteri, i protocolli e le metodologi­e costruttiv­e indicate dal “Regolament­o Tecnico Casa Passiva, Passive House Institute Italia”. Il nome “passivo” deriva dalla fonte principale di calore degli edifici di questo tipo: sole, terreno, aria.
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