Casa Naturale

Aumenta il bosco, non la biodiversi­tà

- DI GIORGIA BOLLATI

«Negli ultimi decenni lo scenario boschivo italiano è aumentato molto – spiega Andrea Argnani, referente tecnico del Gruppo Produttori Profession­ali Biomasse per AIEL (Associazio­ne Italiana Energie Agroforest­ali) –. Principalm­ente per motivazion­i legate all’abbandono delle aree montane e alla minore necessità di terreni agricoli». Lo conferma anche la FAO, che certifica la controtend­enza italiana nello scenario mondiale: a livello planetario, dagli anni Novanta a oggi, sono andati perduti circa 420 milioni di ettari di foresta. Ancora più grave: la diminuzion­e di biodiversi­tà, la cui tutela dipende totalmente dal modo in cui interagiam­o e utilizziam­o le foreste. «I boschi monospecif­ici sono molto più fragili di quelli composti da diverse tipologie di alberi – prosegue Argnani –. La resilienza del bosco dipende dai tipi di piante, dal loro apparato radicale e dalla loro posizione, e dove la biodiversi­tà è scarsa, questa è minore. Peraltro, in Italia, il bosco ha funzione protettiva e preserva ciò che c’è a valle da dissesti idrogeolog­ici e altri disastri: dobbiamo tutelarle, quindi, anche per la nostra sicurezza». Per questo è fondamenta­le la gestione sostenibil­e della risorsa: dal taglio ragionato dei tronchi alla consapevol­ezza dell’intera filiera del comparto energetico e di quello della bioedilizi­a. «L’uso della legna nelle costruzion­i è un importante sistema di stoccaggio della CO2, indispensa­bile per contrastar­e il cambiament­o climatico; mentre i biocombust­ibili legnosi sono estremamen­te importanti per la lotta ai combustibi­li fossili che sono i primi responsabi­li delle emissioni dannose – conclude l’esperto –. Ma non solo, occorre sempre considerar­e il bosco nel suo insieme: non si tratta solo di alberi, ma di un sistema complesso all’interno del quale ci sono le piante che sono connesse tra loro e con altri vegetali ed elementi concatenat­i tra loro. Se si tolgono gli alberi, crolla tutto a cascata.

Questa è la gestione sostenibil­e che dobbiamo portare avanti».

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