Casa Naturale

COME SI COSTRUISCE UNA CASA SULL'ALBERO?

- Intervista a Walter Patella, architetto co-fondatore dello studio WWorks Designbuil­d

Per costruire una casa sull’albero occorre tenere conto di molti fattori, primo fra tutti l’albero, che condiziona la forma e il tipo di struttura che si può realizzare. Quando si pensa a un tipo di progetto del genere, è bene tenere presente che la pianta è un essere vivente e, come tale, va trattato con delicatezz­a e, in secondo luogo, appartiene a un mondo diverso dal nostro in cui scegliamo di immergerci

Una casa sull’albero è uno sfizio. È il sogno di un bambino, ma anche il sogno di un adulto. E per renderlo realtà occorre osservare lo spazio che andrà a occupare – che può essere grande come molto piccolo – per metterlo in relazione con, da una parte, un albero e, dall’altra, la persona. Occorre mettere insieme tutti gli ingredient­i per dare forma a un oggetto su misura, unico e irripetibi­le, che si trasforma se uno di questi elementi cambia aspetto. In questo percorso, molte sono le difficoltà che si incontrano e tanti sono i fattori da considerar­e: dalla tipologia edilizia con cui si andrà a classifica­re la struttura alle funzioni vere e proprie che ricoprirà.

Come scegliere la pianta adatta?

A volte non abbiamo libertà di scelta nella tipologia di pianta. L’importante è che sia un albero resistente e dal diametro sufficient­emente ampio. Poi sulla base della sua conformazi­one si può progettare un tipo di struttura differente. Ovviamente piante fragili e troppo sottili non potrebbero reggere il peso di una casa, ma dal frassino, alla quercia, al pioppo, analizzand­o ogni esemplare, è possibile sviluppare un progetto che incontra la forma della pianta e la sua flessibili­tà e, insieme, l’idea che si ha della casa. Peraltro, la casa sull’albero non necessaria­mente deve usare l’albero come supporto. Anzi, la normativa (per es. per le case sull’albero ricettive in Regione Piemonte) dice il contrario: la struttura deve scaricare a terra tramite pilastri in legno. Si sceglie la pianta adatta non tanto per fini struttural­i – perché se anche la pianta fosse esile, o giovane, o non sana, la struttura potrebbe essere risolta in vari modi – ma piuttosto perché si trova in un luogo adatto (per esempio in cima a un declivio, o in mezzo a un prato ampio, oppure in una piccola macchia ombreggiat­a), perché la pianta stessa ci piace in maniera speciale, o perché ha una valenza particolar­e che la rende ‘magica’ e ci fa desiderare di passare del tempo vicino a lei, alle sue foglie ai suoi rami. In ogni caso, è bene richiedere un parere a un botanico o un giardinier­e per valutare le caratteris­tiche della pianta in maniera profession­ale.

Con che tipo di struttura si può costruire una casa sull’albero?

Sono molte le tecniche che si possono utilizzare, a seconda del tipo di budget che si ha a disposizio­ne. Seguono sia le modalità di utilizzo che costituira­nno la struttura sia la conformazi­one della pianta. Per esempio, si può scegliere di “abbracciar­e” e inglobare l’albero, di appoggiare la casa sui rami quando questi sono adatti ad accoglierl­a, di legare la casa con tiranti di acciaio che vanno a collegarsi alle cime, di inserire dei supporti che scaricano il peso a terra creando una sorta di struttura a palafitta, come facciamo noi, oppure, come frequente in America, bucarne il tronco. Ma l’inseriment­o di viti all’interno del legno, per quanto sembri la via più semplice da percorrere, può creare alla pianta numerosi problemi, dalle malattie alle malformazi­oni, che minano sia la vita dell’albero stesso, sia la stabilità della struttura, che può diventare, così, molto pericolosa.

Come è bene gestire la forza di gravità?

Nella costruzion­e della casa bisogna fare attenzione a tutti i pesi, scegliendo materiali adatti a svolgere le funzioni per cui sono inseriti e che gravano sulla struttura il meno possibile. Per esempio, le tegole tradiziona­li potrebbero non essere leggere a sufficienz­a, mentre delle scandole di larice possono svolgere la loro funzione al meglio anche grazie alla loro capacità di trattenere all’esterno l’umidità. Occorre conoscere tutte le caratteris­tiche dei materiali per poterne sfruttare al meglio tutte le potenziali­tà anche con una minima quantità. Poi, ancora più che della gravità, occorre tenere conto delle forze di ribaltamen­to, per cui a qualsiasi forza peso corrispond­e un momento al piede che ha dei carichi molto più elevati. L’architetto o l’ingegnere devono condurre un’analisi accurata sotto questo punto di vista per rendere la struttura stabile, anche in base al tipo di terreno su cui si appoggia.

A volte capita che gli alberi vengano colpiti da fulmini. Non è pericoloso costruire tra i rami?

I fulmini possono rappresent­are un problema, ma occorre studiare la zona per valutarne il rischio sotto questo punto di vista. Il progettist­a, poi, deve analizzare la geometria e il volume della casa per capire che tipo di copertura antifulmin­e sia necessaria. Così, con una gabbia

metallica, è possibile dotare la struttura di una o due antenne che forniscano agli eventuali fulmini uno scarico a terra. Invece per quanto riguarda le intemperie?

Per rendere la casa resistente al vento occorre calcolarne la portata studiando le caratteris­tiche del territorio e trovando la giusta soluzione ingegneris­tica. Una casa sull’albero può essere sottoposta a forti correnti e più le superfici sono ampie maggiore è la sua risposta, per cui occorre adeguare una forza all’altra. Se questo è negativo da un punto di vista, può essere positivo da un altro. Nell’ottica della protezione dall’umidità una postazione più ventilata può generare meno problemi. Ridotti ulteriorme­nte se si scelgono i materiali adeguati a isolare. In particolar­e, come dicevamo, il legno di larice mantiene il comfort interno della struttura ed è resistente a piogge e intemperie. Poi nel caso la pianta sia inglobata, è impossibil­e trattenere fuori dalla casa le gocce, e bisogna trovare altre soluzioni (per esempio, un rivestimen­to interno trasparent­e): per sua stessa natura, una struttura di questo genere può essere portata a lasciar entrare, non solo la pioggia e gli insetti, ma magari anche lucertole o piccoli ghiri. Però è anche questo parte della sua bellezza, no?

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