IL COBALTO FA BENE, MA NON QUELLO RADIOATTIVO
Il cobalto, seppure in piccole tracce, è presente anche nel corpo umano e, più precisamente, nel fegato, nei reni e nel pancreas. È contenuto soprattutto nei latticini, nella carne e nei molluschi, ma anche nei funghi, nei cereali e in altri frutti e ortaggi. Costituisce la vitamina B12, che agevola il lavoro della flora batterica intestinale, e contribuisce alla produzione di globuli rossi ed enzimi nonché alla formazione della guaina mielinica che riveste e protegge le fibre nervose. È quindi consigliabile assumerne dosi controllate. Il cobalto-60 è invece un elemento radioattivo artificiale utilizzato, fra le altre cose, in ambito sanitario (nella radioterapia) e per la sterilizzazione dei cibi tramite radiazione, come nel caso della pastorizzazione a freddo.