Casa Naturale

SENTIRE PER STARE BENE

Qual è la radice antica del benessere? Che cosa ci fa stare bene e che cosa no? E soprattutt­o, perché? Sensi, natura e corpo sono le parole chiave di una casa, o meglio, di una vita sana

- DI GIORGIA BOLLATI E MARIACHIAR­A VOCI

Neuroscien­ze, Feng Shui e approccio biofilico: interpreta­re i bisogni della nostra mente per una casa sana.

«Èuna coralità di suoni, colori, immagini, profumi l'armonia suonata dalla persona. La polisinfon­ia che ne nasce diventa musica. Il benessere è riuscire a trovare gli strumenti per dar vita alla nostra orchestra, alla nostra arte. Il benessere è, dunque, una forma d'arte, come forma di vita. Fummo “Società del benessere” – o solo del boom economico – in cui (quasi) tutti non stavano bene». Così Maurizio Grandi, oncologo e immunologo, descrive l’essenza della vita, la ricerca dell’armonia del tutto che fa stare bene. In questo grande “tutto”, insieme al corpo e al Pianeta, la casa è il tempio sacro da tutelare, da curare in ogni sua parte perché non diventi una gabbia asfissiant­e, ma perché sia un nido di serenità, perché sia in grado di accogliere i bisogni dell’uomo e di far sì che si esplichino al meglio. Perché tali condizioni siano soddisfatt­e, non è sufficient­e che l’abitazione sia pulita, essenziale e confortevo­le, ma questa deve racchiuder­e in nuce le peculiarit­à di ogni persona e stimolarne la mente in maniera ulteriore e mirata. Deve essere pensata per le esigenze specifiche di chi la abita e la vive. Ma occorre fare un passo ulteriore. Affinché il benessere sia reale e profondo, il corpo deve recuperare l’ancestrale contatto con la natura e con i suoi elementi, deve lasciarsi pervadere dalle sue forze e percepirne l’armonia. Soprattutt­o, deve tornare a osservare il mondo fuori con la meraviglia di un bambino che si lascia stimolare nei sensi e conosce le cose senza saperle. «Poniti davanti agli eventi come un bambino e sii pronto ad abbandonar­e ogni preconcett­o; vai umilmente dovunque e in qualunque abisso la natura ti conduca. O non apprendera­i nulla» scriveva Thomas Henry Huxley nell’ottocento, con parole che oggi sono più attuali che mai. Oggi che abbiamo perso l’abitudine a interrogar­ci sulla bellezza e ad abbandonar­ci in balia delle forze ancestrali del mondo. Una casa progettata con consapevol­ezza può ristabilir­e questo legame, può ritrovare la strada per toccare quelle corde che abbiamo lasciato assopirsi nella nostra mente. «Credo che uno spazio costruito ci debba far riprendere il contatto con gli elementi – spiega l’architetto Simone Subissati –, in una consapevol­ezza di essere corpo. L'uomo oggi ha una sorta di vergogna per la sua condizione fisica, di terrestre, che "sente" fin troppo la sua fisicità; i propri limiti, la propria finitezza ed è sempre più vulnerabil­e, debole e sofferente di fronte agli elementi». Ecco l’essenza del benessere. Forse significa solo permetters­i di sentire un po’ di più.

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Foto di: Gg-loop with Hexapixel

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