SENTIRE PER STARE BENE
Qual è la radice antica del benessere? Che cosa ci fa stare bene e che cosa no? E soprattutto, perché? Sensi, natura e corpo sono le parole chiave di una casa, o meglio, di una vita sana
Neuroscienze, Feng Shui e approccio biofilico: interpretare i bisogni della nostra mente per una casa sana.
«Èuna coralità di suoni, colori, immagini, profumi l'armonia suonata dalla persona. La polisinfonia che ne nasce diventa musica. Il benessere è riuscire a trovare gli strumenti per dar vita alla nostra orchestra, alla nostra arte. Il benessere è, dunque, una forma d'arte, come forma di vita. Fummo “Società del benessere” – o solo del boom economico – in cui (quasi) tutti non stavano bene». Così Maurizio Grandi, oncologo e immunologo, descrive l’essenza della vita, la ricerca dell’armonia del tutto che fa stare bene. In questo grande “tutto”, insieme al corpo e al Pianeta, la casa è il tempio sacro da tutelare, da curare in ogni sua parte perché non diventi una gabbia asfissiante, ma perché sia un nido di serenità, perché sia in grado di accogliere i bisogni dell’uomo e di far sì che si esplichino al meglio. Perché tali condizioni siano soddisfatte, non è sufficiente che l’abitazione sia pulita, essenziale e confortevole, ma questa deve racchiudere in nuce le peculiarità di ogni persona e stimolarne la mente in maniera ulteriore e mirata. Deve essere pensata per le esigenze specifiche di chi la abita e la vive. Ma occorre fare un passo ulteriore. Affinché il benessere sia reale e profondo, il corpo deve recuperare l’ancestrale contatto con la natura e con i suoi elementi, deve lasciarsi pervadere dalle sue forze e percepirne l’armonia. Soprattutto, deve tornare a osservare il mondo fuori con la meraviglia di un bambino che si lascia stimolare nei sensi e conosce le cose senza saperle. «Poniti davanti agli eventi come un bambino e sii pronto ad abbandonare ogni preconcetto; vai umilmente dovunque e in qualunque abisso la natura ti conduca. O non apprenderai nulla» scriveva Thomas Henry Huxley nell’ottocento, con parole che oggi sono più attuali che mai. Oggi che abbiamo perso l’abitudine a interrogarci sulla bellezza e ad abbandonarci in balia delle forze ancestrali del mondo. Una casa progettata con consapevolezza può ristabilire questo legame, può ritrovare la strada per toccare quelle corde che abbiamo lasciato assopirsi nella nostra mente. «Credo che uno spazio costruito ci debba far riprendere il contatto con gli elementi – spiega l’architetto Simone Subissati –, in una consapevolezza di essere corpo. L'uomo oggi ha una sorta di vergogna per la sua condizione fisica, di terrestre, che "sente" fin troppo la sua fisicità; i propri limiti, la propria finitezza ed è sempre più vulnerabile, debole e sofferente di fronte agli elementi». Ecco l’essenza del benessere. Forse significa solo permettersi di sentire un po’ di più.