Caldaie e pompe di calore
I SISTEMI DI PRODUZIONE DI CALORE DEVONO ESSERE SCELTI SULLA BASE DEL CONTESTO ABITATIVO E ADEGUATAMENTE DIMENSIONATI. OLTRE ALLE CALDAIE A CONDENSAZIONE E ALLE POMPE DI CALORE, È POSSIBILE OPTARE PER SISTEMI IBRIDI
Sono diverse le tecnologie in grado di assicurare il giusto apporto di calore e, nel caso di recenti costruzioni e riqualificazioni energetiche, di contribuire al miglioramento di almeno due classi dell’immobile, consentendo l’accesso al Superbonus 110%. Da un lato le caldaie a condensazione, tecnologie a consumo di combustibili fossili integrabili con termosifoni o con pannelli radianti, dall’altro le pompe di calore (pdc). Queste ultime «usano una fonte rinnovabile all’interno del loro ciclo di funzionamento - aria, acqua o suolo - e possono essere utilizzate in combinazione con sistemi di autoproduzione elettrica, come l’impianto fotovoltaico», spiega Matteo Montagner, Termotecnico ed EGE certificato (Esperto Gestione dell’energia), Co founder di Montagnerenergia Srl società di consulenza e General Contractor per l’efficienza energetica. Terza opzione è rappresentata dai sistemi ibridi, che uniscono le prime due e sono utilizzabili in abbinamento al fotovoltaico. Si tratta di «impianti di transizione e soluzioni di generazione usati in sostanza dove non ci sono gli spazi per contenere gli accessori necessari a un sistema in sola pompa di calore, come l’accumulo per lo stoccaggio e la produzione di acqua calda sanitaria». È importante «non utilizzarli in alta temperatura con il tipico funzionamento ad intermittenza dei termosifoni, ma adottando una termoregolazione che regoli la temperatura di mandata del fluido vettore a quella esterna, così da avere attenuazioni della temperatura e mai un netto spegnimento del sistema».