EFFICIENTE ED ECOLOGICO
«Il Superbonus è certamente positivo, la gente vuole ambienti salubri e confortevoli e senza alcun esborso è giusto scegliere la soluzione che abbina efficienza a sostenibilità». Così Raimondo Burgio, socio fondatore di Raiexpert, una rete che mette in collaborazione le competenze dei tecnici con le abilità delle imprese del mondo edile. Ad oggi l’80% dei lavori incentivati riguarda la realizzazione di cappotti termici. Tra i materiali che si possono usare, la fibra di legno ha molti vantaggi. «È di origine naturale e può essere prodotto con scarti della deforestazione, con l’intera filiera di produzione che deve essere sottoposta a severi controlli – prosegue l’esperto –. La fibra non rilascia voc (composti organici volatili) e lo stesso processo per realizzarlo può essere condotto a basso impatto: si tratta di un approccio diverso rispetto alla catena di produzione di un isolante sintetico. Tra l’altro il legno è un materiale idoneo per isolare qualsiasi immobile, sia esso residenziale che commerciale. Certamente il costo è maggiore rispetto al classico polistirene espanso sinterizzato, ma resta più basso se confrontato al sughero. Il Superbonus però consente agli utenti di non spendere nulla e quindi è possibile concentrarsi sulla qualità senza guardare il portafoglio. E per chi cerca le prestazioni termiche, questo materiale ne garantisce sia con temperature calde che fredde».
Quando si parla di cappotti termici il pensiero va a soluzioni perlopiù esterne, ma Burgio la pensa diversamente. Partendo dalla base edile attuale, è possibile infatti trovare soluzioni virtuose. «Recenti analisi – spiega - sono arrivate alla conclusione che la migliore configurazione è rappresentata da un 20% di isolante interno e dall’80% di isolante esterno. L’ambito di intervento ideale è l’edificio realizzato dagli anni Quaranta in poi, mentre per gli edifici storici e sottoposti a vincoli particolari si può agire in deroga».
Oggi la gente vuole ambienti salubri e confortevoli, segue un’idea di casa sostenibile. La vecchia cultura cercava di massimizzare i profitti, ora bisogna massimizzare la qualità.