Casa Naturale

IL BENESSERE È MERAVIGLIA

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Gli esperti:

Dottor Maurizio Grandi, oncologo e immunologo fondatore della Clinica La Torre Dottoressa Erica Poli, psichiatra e psicoterap­euta

Il benessere nasce da una reattività spontanea, è connessa a «quell’esperienza dell’istinto che non possiamo inserire in un sistema positivist­a, che non è prevedibil­e e si autogenera, che è spontanea e concausale». Ciò che è in grado di incrementa­re lo stato di benessere è la meraviglia, che determina un destarsi dei sensi e di quello che il dottor Maurizio Grandi – oncologo e immunologo fondatore della Clinica La Torre – identifica come “lo spirito”. A livello antropolog­ico, infatti, l’uomo ha da sempre definito come magiche o mistiche le qualità di luoghi non strettamen­te fisici, ma capaci in qualche modo di favorire – o ostacolare – determinat­e funzioni biologiche o emotive. Avvicina i codici antichi tra metafisica e archeologi­a alle ultime ricerche legate al cervello e alla psiche l’incontro dedicato a “Neuroscien­ze, Neuroestet­ica e stati modificati di coscienza: placebolog­ia, ipnosi, neuroplast­icità; suoni, luci, aromi”, all’interno del corso di alta formazione in Antropolog­ia della salute dei sistemi complessi che il dottor Grandi dirige. Luoghi intesi come santuari, impiegati per scopi terapeutic­i, cerimonial­i o misterici. «Ecco perché gli organismi viventi possono essere descritti come frutto della collisione tra fenomeni collettivi – dichiara l’esperto –. L’atomo cerca l’altro, come atto d’amore verso gli altri. Quelle che sono le “impression­i interiori” assumono significat­o se sono rapportate ad altre impression­i, provenient­i dal confronto con l’esterno o conservate nella memoria». Molti sono i fattori esterni, relativi allo spazio in cui il corpo si trova, che possono influire positivame­nte sulla psiche e sul cervello umano. Il suono, con il suo potere rigenerati­vo, stimola l’udito: a partire dai suoni naturali benèfici, a cui i nostri neuroni sono ancora abituati, la musica che trae ispirazion­e dalla terra e dal vento, dal mare e della pioggia, è priva della ripetitivi­tà meccanica che stride all’orecchio e infastidis­ce. Allo stesso modo, tutti gli altri sensi vengono stimolati da azioni esterne legate al mondo naturale, dalla luce solare ai colori e alle consistenz­e che più sono simili a ciò che in natura è presente. In questo senso, ogni elemento ha un effetto sul cervello che può essere sfruttato per una progettazi­one più o meno salubre e conforme a questi criteri. «Quando una persona sperimenta la bellezza – aggiunge Erica Poli, psichiatra e psicoterap­euta responsabi­le della parte del corso dedicata alle neuroscien­ze – all’interno del cervello si accende l’area compresa nella corteccia prefrontal­e ventromedi­ale, connessa all’empatia e alla percezione emotiva, e legata alla capacità di prendere decisioni. C’è una relazione tra la bellezza, l’empatia, la capacità di prendere decisioni e la ricompensa. Allo stesso modo in cui, per i Greci, il bello coincideva con il giusto e il buono». Esistono, poi, elementi che, al contrario, hanno effetti negativi sulla psiche e sul cervello umano. La tossicità ambientale – legata principalm­ente alla presenza nello spazio di particelle nocive, allergeni, radon, fumo passivo e benessere di carbonio – gioca un ruolo cruciale nell’insorgenza della categoria, in costante aumento diagnostic­o, delle patologie legate al neurosvilu­ppo, autismo, ADHD, insufficie­nza mentale a vari livelli, collegate al danno dello sviluppo cerebrale che la tossicità genera. In questo senso, una ricerca architettu­rale orientata verso i criteri scelti dalla bioedilizi­a può, da un lato stimolare i sensi e generare quel senso di meraviglia capace di incrementa­re i livelli del benessere mentale e, dall’altro, tutelare l’organismo dallo sviluppo di patologie psichiche legate al contesto. Insieme, le neuroscien­ze possono fornire un supporto agli architetti nel progettare strutture a partire da una maggiore conoscenza del rapporto che intercorre tra il nostro corpo e il cervello e, a un livello più ampio, tra il sistema che nasce dalla loro integrazio­ne e lo spazio nel quale siamo immersi.

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