FENG SHUI E SALUTE
L'esperta:
psicologa, psicoterapeuta e consulente di Psico-architettura Feng Shui, componente ying dell’accademia Italiana di Architettura Feng Shui
Una scienza millenaria, plasmata sui flussi della natura della Cina antica. Il Feng Shui nasce dall’idea che l’uomo sia creato degli stessi elementi che compongono la natura. E che l’armonia che fluisce tra legno fuoco, terra, metallo e acqua in natura, fluisce anche nell’uomo, donandogli energia benefica in grado di soddisfare il suo benessere. «Il Feng Shui è vento e acqua – spiega Monica Amà, psicologa, psicoterapeuta e consulente di Psico-architettura Feng Shui, componente ying dell’accademia Italiana di Architettura Feng Shui fondata e diretta dall'architetto Pierfrancesco Ros –, rappresenta l’equilibrio tra le forze della natura portato all’interno della casa perché ognuno possa godere di questa energia positiva che fluisce. Altrimenti, i popoli sarebbero sempre stati soggetti a una forza devastante. All’oggi non esistono dati neuroscientifici, ma seguire questi dettami costituisce un buon condizionante verso lo stare bene. Significa mettere la persona al centro della progettazione, per avere un’architettura che è al servizio dell’uomo». Spesso capita che sia la persona ad adattarsi a spazi imprigionanti o non adeguati. Attraverso la filosofia del Feng Shui è possibile apportare dei correttivi alla casa che possono renderla elemento vitale in cui spendere del tempo sano e in cui nutrire le attività personali. «Occorre, innanzitutto, calmierare gli angoli bui e pungenti che depauperano l’energia della persona – prosegue l’esperta – e allontanare da queste zone scrittoi, letti, angolo cottura e librerie: tutte quelle parti che rappresentano attività per noi fondamentali». Per rendere la casa conforme a questi criteri, non è necessario uno sradicamento, ma a volte sono sufficienti piccole modifiche. Il punto fondamentale è uno: accompagnare l’uomo a percepire che dentro la propria abitazione c’è tutto se stesso e ogni arredo o elemento scelto è parte di lui e ne racconta qualcosa. «Addentrarsi nella casa significa addentrarsi nella propria intimità – aggiunge Amà –. Tutto deve essere valorizzato e tenuto pulito. Decluttering o cleaning possono rendere uno spazio molto confortevole. Non è necessario stravolgere l’ambiente, basta la consapevolezza della cura che a questo si pone per ripartire dal sé e cominciare a stare bene». Fondamentale è anche il senso di sicurezza che l’abitazione deve trasmettere: nel corso di attività produttive o che necessitano un rilassamento, occorre avere le spalle coperte, mentre la presenza di finestre o porte può costituire un elemento di disturbo. Insieme, anche le forme rivestono un ruolo importante: spigoli e forme squadrate apportano energia negativa mentre il cerchio, l’ovaloide e ciò che ricorda il fluire dell’onda incoraggia la fantasia e aumenta il benessere. «Sono le emozioni e le percezioni emotive dello spazio che ci fanno stare bene – conclude Amà –. L’emisfero destro del nostro cervello è coinvolto nell’intuizione e negli aspetti emotivi dell’esistenza, che rivestono un ruolo fondamentale nei primi approcci a ogni cosa. Prima di sapere noi sentiamo, e dobbiamo quindi prenderci cura del nostro inner child, che percepisce con i sensi tutti. Il compito della casa, secondo il Feng Shui, è riattivare questa parte energetica intuitiva che ci permette di sentire, l’emisfero destro connesso al sistema limbico del piacere e del godimento». Ancora oggi, rispetto alla tecnica fengshuista restano validi i manuali millenari tramandati dalla tradizione cinese, tradotti e riadattati alla modernità per condurre all’autoguarigione. Per far comprendere a ognuno che il benessere è creato dall’interno.