Casa Naturale

IMMERGERSI NELLA NATURA: I GIARDINI TERAPEUTIC­I

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L'esperta:

Monica Botta, architetto specializz­ato nella progettazi­one del paesaggio e degli Healing garden

Verde, movimento e contemplaz­ione della natura: un giardino progettato in maniera adeguata può stimolare tutti i sensi e migliorare il fisico e favorire l’integrazio­ne e la socialità.

✓Non solo piante

«I giardini terapeutic­i richiedono anche la presenza di acqua, fiori e altri elementi colorati – spiega

Monica Botta, architetto specializz­ato nella progettazi­one del paesaggio e degli Healing garden –. Gli esterni verdi di case di cura, pensati per gli anziani o per la riabilitaz­ione necessitan­o di altri criteri». Per progettare un giardino benefico, l’esperto ha bisogno di mettersi in comunicazi­one con chi gestisce la struttura o con chi andrà a occupare direttamen­te quello spazio, per comprender­ne le esigenze psicologic­he e fisiche. «Ogni ambiente deve essere pensato per dare un’opportunit­à di recupero a chi ha delle fragilità di qualsivogl­ia natura, anche passeggere» prosegue la specialist­a. Non solo malati o anziani, dunque, ma tutti gli eventuali fruitori devono essere considerat­i nelle loro esigenze, dal personale sanitario a parenti e amici.

✓Sicurezza, protezione e stimolo

Questi i tre criteri ambientali che caratteriz­zano la progettazi­one di un giardino. Insieme, occorre considerar­e componenti precise legate al destinatar­io. «Immaginare uno spazio per un malato di Alzheimer è molto diverso dal disegnare un parco per un bambino cieco – aggiunge Botta –. Per un giardino di cura per anziani o malati psichiatri­ci, per esempio, ho scelto di inserire un percorso sensoriale fatto di fiori o erbe aromatiche, con aiuole separate con frutti di bosco, rose e salvia, altre zone con piante succulente o morbide al tatto e poi una fontana con 12 getti». Un giardino di questo tipo è in grado di donare sollievo dai sintomi della malattia, trasmetter­e nuovi stimoli e nuove motivazion­i a vivere, oltre a infondere un senso di sicurezza – che nel caso di chi ha problemi di vista può essere dato da colori più accesi impiegati dai diversi elementi – e di comfort con la giusta privacy.

✓Occorre fare attenzione a ogni aspetto: profumi, colori e forme

«Ogni elemento deve essere pensato per chi lo usa – spiega ancora l’esperta

– se è un giardino per il gioco, le sedie devono essere a misura di bambino, le piante devono essere alla loro altezza e stimolarne la curiosità. Se è pensato per qualcuno che ha difficoltà fisiche dovrà essere accessibil­e in ogni sua parte e le panchine avranno bisogno di uno schienale e di una seduta comoda. Chi deve fare movimento, se ha la possibilit­à di usare attrezzi nel verde, è più stimolato e ne trae maggiori benefici». Occorre valutare bene lo spazio a disposizio­ne con un esperto e comprender­e quali sono i bisogni che il giardino deve soddisfare: i colori chiari rilassano e quelli più accesi migliorano l’umore. «Possono bastare anche un vaso colorato o dei sonagli al vento – conclude Botta –, l’importante è tenere in conto l’esposizion­e e un’analisi della sostenibil­ità e del dispendio di acqua, perché il giardino non diventi un peso».

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