Quando è ora di CAMBIARE ARIA
le vie della Salubrità indoor
Ventilazione
Per rinnovare l’aria riducendo il rischio di diffusione di virus
Fotocatalisi
Per purificare tramite l’azione del biossido di titanio e della luce
Sanificazione
Per eliminare e inattivare le particelle batteriche e virali
Vivere in un ambiente sano è il punto di partenza per il benessere dell‘uomo, ma il tema ha catturato l’attenzione soprattutto in epoca di pandemia. Il dramma del virus ha portato una nuova consapevolezza: una diversa attenzione alla pulizia.
Tra le prime regole da apprendere c’è quella che annulla il binomio profumo-pulizia: il pulito non ha odore. Abbiamo inoltre capito che l’aria indoor è da 5 a 10 volte più inquinata di quella esterna, quindi va purificata! Aprire le finestre è il primo e più semplice passo da fare. L’operazione però, se lasciata all’intuito, rischia di vanificare gli sforzi in termini di risparmio energetico. La tecnologia viene in nostro soccorso con soluzioni in grado di automatizzare il processo.
Tra le novità c’è Fybra, dell’italiana FBP: capace di monitorare i valori dell’aria indoor, di apprendere i tempi di ricambio necessari e indicare le modalità di ventilazione naturale. «I nostri device vanno dal semplice plug and play, fino a quelli legati alla motorizzazione dei serramenti e alla domotica – racconta Gaetano Lapenta, direttore generale di
FBP e ideatore della tecnologia insieme a Marco Scaramelli –. Li abbiamo progettati per scuole e uffici e ora li stiamo lanciando per le abitazioni». La sanificazione dell’aria nelle nostre case può avvenire anche per fotocatalisi, molto apprezzata in edilizia per il mantenimento della pulizia delle superfici. La fiorentina
Wiva Group ha sviluppato una tecnologia che attiva la fotocatalisi attraverso la luce visibile a led e biossido di titanio dopato. Come spiega il professor Elio Giamello, del Dipartimento di Chimica all’università di Torino «sostituendo l’impiego della luce ultravioletta per l’irraggiamento con la luce a led, questa soluzione ha superato uno dei limiti della fotocatalisi con biossido di titanio, con notevole risparmio di costi». Liliana Cardinale, direttore marketing dell’azienda, aggiunge: «il nostro sistema è in grado di aspirare l’aria, di filtrala e reimmetterla nello stesso
ambiente dopo averla sanificata ossidando e disgregando virus, batteri e muffe, senza controindicazioni per le persone». Il prodotto è stato declinato per trovare collocazione in tutti gli ambienti, pubblici e privati, compresi gli ascensori.
Tra le tecnologie di ultima generazione, per una sanificazione rapida, atossica ed ecologica degli ambienti chiusi, Fogger è la risposta di Smart Fluids. Il suo “dry-fog”
a ultrasuoni in pochi minuti garantisce la totale assenza di residui sulle superfici rendendo le aree rapidamente accessibili, aspetto cruciale per l’uso domestico. Inoltre, «un software gestisce, traccia e certifica l’intero processo – dichiara Matteo Brognoli, Managing Director dell’azienda mantovana –. In versione fissa e mobile,
Fogger è idoneo all’ambiente di casa come a quello pubblico, compresi i mezzi di trasporto».