Cohousing
GLI ECOVILLAGGI SONO UNA REALTÀ MOLTO ATTIVA NEL NOSTRO PAESE: UN MODELLO DI COHOUSING SOSTENIBILE DOVE L’INDIVIDUO PUÒ RISCOPRIRE SE STESSO E VALORIZZARE LE PROPRIE INCLINAZIONI
Crescita felice, riscoperta e rispetto della natura. Autosostentamento alimentare, abitativo ed energetico. Sono alcuni dei valori che identificano gli ecovillaggi, progetti di cohousing in cui gli abitanti vivono secondo modelli di sostenibilità ecologica, socioculturale ed economica per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Ognuno con una storia e un’identità molto precisa, che deriva dall’intreccio di luogo, personalità e prospettiva.
Nel nostro Paese una trentina di queste realtà sono coordinate dalla Rete Italiana Villaggi Ecologici (RIVE), che ne promuove filosofia e stili di vita, fornisce un supporto amministrativo e legale, accompagna la nascita di nuove comunità e crea momenti di relazione tra quelle già esistenti. «Vivere in un ecovillaggio significa volersi riconnettere con la natura, seguirne il ritmo - spiega Giorgia Lattuca, Copresidente di RIVE – Alla base di tutto deve esserci l’intenzionalità. La scelta cioè di condividere una visione con altre persone, che possa aiutare a superare le difficoltà e a vincere il nostro innato individualismo. Il singolo non viene oscurato dalla comunità, ma ha una grande occasione per far fiorire i propri talenti». Molte sono le richieste pervenute alla Rete nei mesi di pandemia.
«La nostra è una soluzione già collaudata – prosegue – che si pone come strada alternativa e propone una struttura sociale differente, con relazioni più autentiche e profonde».
Tra le tante storie di ecovillaggi c’è quella di Casa Rotta, nelle Langhe piemontesi, fondata nel 2012 da quattro ragazzi che hanno recuperato un vecchio cascinale in disuso. Oggi è un progetto di ecovillaggio diffuso che ha coinvolto altre persone, restaurato nuove case e creato un’azienda agricola improntata sulla valorizzazione della biodiversità. «Il nostro è un progetto bio - diverso, dal punto di vista agricolo ma anche da quello umano e delle esperienze - racconta Michela, tra le fondatrici di Casa Rotta –
Da noi sono passate centinaia di persone, provenienti da tutti i continenti e con storie di vita diverse. Ognuno di loro ha messo un piccolo mattoncino nella costruzione del nostro ecovillaggio». Differente è invece l’esperienza dell’ecovillaggio Solare, che non fa parte di RIVE.
A fondarlo nella campagna umbra oltre 40 anni fa è stato il regista, attore e scrittore Jacopo Fo. «Ecovillaggio
Solare non è una comunità intenzionale ma è un villaggio ecologico in cui ognuno è indipendente – ci racconta
Jacopo Fo –. Noi offriamo la natura con un parco di 4 milioni di metri quadrati e uno stile abitativo sostenibile con case ecologiche ad alta efficienza. Chi viene a vivere qui cerca un contesto di campagna culturalmente vivace: ci sono due scuole di teatro, una di canto, parchi didattici, un allevamento di asini per l’asino-terapia, agriturismi e bed & breakfast». Ma gli ecovillaggi non sono le uniche soluzioni per vivere a contatto con la natura. Un altro esempio sono le aziende agricole come RAM, a pochi
Gli ecovillaggi, così come le aziende agricole, portano un messaggio di sostenibilità e di riavvicinamento alla natura in tutte le sue forme. Grandi o piccole, ampiamente o scarsamente popolate, con intenti comunitari o garantendo la completa indipendenza degli individui, propongono modelli abitativi a impatto zero, attività agricole biologiche, progetti didattici e culturali e momenti di incontro e relazione. Nella pagina accanto, la struttura recuperata da RAM. passi da Torino e composta da tre cugini aiutati da molti volontari che provengono da tutto il mondo. «Abbiamo recuperato una vecchia cascina e stiamo lavorando per restaurarne altre – spiega uno dei fondatori, Filippo Laguzzi - Oltre alla parte agricola in conversione biologica, abbiamo una fattoria didattica dove stimoliamo nei bambini delle scuole la curiosità verso la natura. Abbiamo fondato l’associazione Diramarsi, che promuove la sostenibilità ambientale, economica e sociale».