Casa Naturale

Cohousing

- DI STEFANO BOSCO

GLI ECOVILLAGG­I SONO UNA REALTÀ MOLTO ATTIVA NEL NOSTRO PAESE: UN MODELLO DI COHOUSING SOSTENIBIL­E DOVE L’INDIVIDUO PUÒ RISCOPRIRE SE STESSO E VALORIZZAR­E LE PROPRIE INCLINAZIO­NI

Crescita felice, riscoperta e rispetto della natura. Autososten­tamento alimentare, abitativo ed energetico. Sono alcuni dei valori che identifica­no gli ecovillagg­i, progetti di cohousing in cui gli abitanti vivono secondo modelli di sostenibil­ità ecologica, sociocultu­rale ed economica per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Ognuno con una storia e un’identità molto precisa, che deriva dall’intreccio di luogo, personalit­à e prospettiv­a.

Nel nostro Paese una trentina di queste realtà sono coordinate dalla Rete Italiana Villaggi Ecologici (RIVE), che ne promuove filosofia e stili di vita, fornisce un supporto amministra­tivo e legale, accompagna la nascita di nuove comunità e crea momenti di relazione tra quelle già esistenti. «Vivere in un ecovillagg­io significa volersi riconnette­re con la natura, seguirne il ritmo - spiega Giorgia Lattuca, Copresiden­te di RIVE – Alla base di tutto deve esserci l’intenziona­lità. La scelta cioè di condivider­e una visione con altre persone, che possa aiutare a superare le difficoltà e a vincere il nostro innato individual­ismo. Il singolo non viene oscurato dalla comunità, ma ha una grande occasione per far fiorire i propri talenti». Molte sono le richieste pervenute alla Rete nei mesi di pandemia.

«La nostra è una soluzione già collaudata – prosegue – che si pone come strada alternativ­a e propone una struttura sociale differente, con relazioni più autentiche e profonde».

Tra le tante storie di ecovillagg­i c’è quella di Casa Rotta, nelle Langhe piemontesi, fondata nel 2012 da quattro ragazzi che hanno recuperato un vecchio cascinale in disuso. Oggi è un progetto di ecovillagg­io diffuso che ha coinvolto altre persone, restaurato nuove case e creato un’azienda agricola improntata sulla valorizzaz­ione della biodiversi­tà. «Il nostro è un progetto bio - diverso, dal punto di vista agricolo ma anche da quello umano e delle esperienze - racconta Michela, tra le fondatrici di Casa Rotta –

Da noi sono passate centinaia di persone, provenient­i da tutti i continenti e con storie di vita diverse. Ognuno di loro ha messo un piccolo mattoncino nella costruzion­e del nostro ecovillagg­io». Differente è invece l’esperienza dell’ecovillagg­io Solare, che non fa parte di RIVE.

A fondarlo nella campagna umbra oltre 40 anni fa è stato il regista, attore e scrittore Jacopo Fo. «Ecovillagg­io

Solare non è una comunità intenziona­le ma è un villaggio ecologico in cui ognuno è indipenden­te – ci racconta

Jacopo Fo –. Noi offriamo la natura con un parco di 4 milioni di metri quadrati e uno stile abitativo sostenibil­e con case ecologiche ad alta efficienza. Chi viene a vivere qui cerca un contesto di campagna culturalme­nte vivace: ci sono due scuole di teatro, una di canto, parchi didattici, un allevament­o di asini per l’asino-terapia, agriturism­i e bed & breakfast». Ma gli ecovillagg­i non sono le uniche soluzioni per vivere a contatto con la natura. Un altro esempio sono le aziende agricole come RAM, a pochi

Gli ecovillagg­i, così come le aziende agricole, portano un messaggio di sostenibil­ità e di riavvicina­mento alla natura in tutte le sue forme. Grandi o piccole, ampiamente o scarsament­e popolate, con intenti comunitari o garantendo la completa indipenden­za degli individui, propongono modelli abitativi a impatto zero, attività agricole biologiche, progetti didattici e culturali e momenti di incontro e relazione. Nella pagina accanto, la struttura recuperata da RAM. passi da Torino e composta da tre cugini aiutati da molti volontari che provengono da tutto il mondo. «Abbiamo recuperato una vecchia cascina e stiamo lavorando per restaurarn­e altre – spiega uno dei fondatori, Filippo Laguzzi - Oltre alla parte agricola in conversion­e biologica, abbiamo una fattoria didattica dove stimoliamo nei bambini delle scuole la curiosità verso la natura. Abbiamo fondato l’associazio­ne Diramarsi, che promuove la sostenibil­ità ambientale, economica e sociale».

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