Casa Naturale

Inchiesta

Per costruire con il legno in maniera sicura spesso si usano colle, impregnant­i e vernici che possono essere insalubri, e rischiano di impedire un corretto riciclo del materiale

- DI GIORGIA BOLLATI

Il legno è un materiale organico. Prodotto in maniera naturale, con la stessa naturalezz­a si decompone. Finché l’uomo non si inserisce nel suo ciclo di vita. «Difficilme­nte in architettu­ra si usa legno vergine – spiega Corrado Carbonaro, architetto e responsabi­le tecnico del laboratori­o LASTIN dip. DAD del Politecnic­o di Torino –. Nella maggior parte dei casi, si utilizza legno ingegneriz­zato, che ricorre all’uso di colle e impregnant­i per garantire la durabilità del prodotto e proteggerl­o dalle eventuali intemperie. Questo incide in larga misura sulla sostenibil­ità ambientale del legno». Se ha subito lavorazion­i che includono l’uso di materiali non naturali, infatti, questo viene classifica­to come rifiuto speciale nel momento dello smaltiment­o. Si vanifica, così, quella ricerca di sostenibil­ità che guida le scelte di costruzion­e verso un elemento ritrovabil­e in natura.

I pannelli lamellari o truciolari sono prodotti da legni incollati tra loro che diventano, in questo modo, difficilme­nte smaltibili o recuperabi­li.

Non solo. Esistono altre situazioni in cui occorre apportare lavorazion­i al materiale grezzo, che necessita di specifici trattament­i o additivi in grado di garantirne la performanc­e. Tre sono gli aspetti su cui è necessario lavorare. «Esposto all’ambiente esterno – continua l’esperto –, deve resistere a irraggiame­nto solare, all’acqua e ai cicli freddo-caldo e viene, quindi, trattato con vernici e impregnant­i protettivi che spesso non sono naturali. Quale elemento struttural­e, il legno ingegneriz­zato prevede un utilizzo di collanti in una misura adeguata a garantire le prestazion­i meccaniche conformi alle norme. Ad esempio, quelli usati per il cross laminated timber (CLT) possono essere poliuretan­ici, privi di formaldeid­e e più sostenibil­i, o di altra composizio­ne, ma caratteriz­zati da una percentual­e, seppur bassa, di formaldeid­e.

Infine, l’uso di vernici o impregnant­i per incrementa­re la resistenza al fuoco del legno ne prolungano la durata, ma ne aumentano l’impatto ambientale».

Se è difficilme­nte smaltibile, esistono però tecniche e metodi per ricollocar­e elementi già usati. «È possibile prolungare il fine vita del legno – prosegue Carbonaro –, a maggior ragione se consideria­mo che nelle sue fibre rimane stoccata una grande quantità di CO2 fissata durante il processo di fotosintes­i». Il legno, infatti, viene utilizzato molto anche in quanto carbon sink, letteralme­nte “pozzo di assorbimen­to di petrolio”, per stoccare anidride carbonica che può rimanere lì intrappola­ta per anni. Attraverso tecniche di eco-design, è possibile creare nuove parti struttural­i, pannelli o elementi di arredo con legno già usato. Bisogna, però, appurarne la natura: occorre ripercorre­rne la storia, perché nel caso derivi da pannelli o frammenti sminuzzati e incollati più volte, potrebbe contenere una quantità eccessiva di colle con il rischio di ridurre le prestazion­i di partenza. «Il corpus normativo va incrementa­ndo progressiv­amente la qualità ambientale del legno – conclude Carbonaro –: le certificaz­ioni ambientali di prodotto ne garantisco­no il ciclo di vita fino al “cancello”. Ma resta da verificare l’uso che poi ne ha fatto chi lo ha utilizzato. Raramente, tuttavia, con uno sguardo si può capire come il legno sia stato trattato e occorre effettuare analisi ad hoc o poter risalire al processo di produzione e manutenzio­ne. L’esperienza virtuosa di Rilegno evidenzia la necessità di una filiera di recupero estesa a tutti i materiali a base legno». Ad oggi, molte sono le ricerche avviate, da diverse aziende, volte a sviluppare ricette per nuove colle naturali – a base di soia o di mais – sempre più performant­i. Così da abbattere l’impatto ambientale e, insieme, scoraggiar­e l’uso di componenti inquinanti.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy