Gesto quotidiano
Riflettere e agire. Sono le fondamenta del Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale – LURT – per dar vita al recupero di un immobile confiscato alla mafia, a Riesi, vicino a Caltanissetta. L’edificio fa parte del Villaggio Monte degli Ulivi, una struttura inclusiva in pietra locale pensata dall’architetto Leonardo Ricci, dove dal 22 al 30 agosto si sono radunati 21 giovani dalle personalità eterogenee per lavorare al progetto.
Otto giorni di workshop hanno caratterizzato la prima edizione del laboratorio, articolato in una serie di seminari e in una rassegna cinematografica a cura di Sudtitles e poi focalizzato sull’allestimento del cantiere, per la creazione di quello che è stato chiamato “Civico Civico”, secondo la tradizione dialettale siciliana di ripetere aggettivi e avverbi per enfatizzare un concetto. All’interno del Villaggio trova la sua sede anche il Servizio Cristiano Valdese che, da sessant’anni, opera come officina di idee e sperimentazioni, con interventi volti ad arricchire il territorio e rendere più consapevoli coloro che ne fruiscono, e da cui, con la vincita del bando di gestione relativo all’immobile confiscato nel 2018, ha preso forma il LURT. È stata un’intuizione di Gianluca Fiusco – da 13 anni direttore del Servizio Cristiano – in collaborazione con l’architetto Emanuele Piccardo – responsabile dell’associazione culturale plug_in, alla guida del collettivo Orizzontale+flora La Sita incaricato della progettazione dell’intervento – a immaginare l’iniziativa virtuosa, di coesione sociale e territoriale. Questa prima azione del Laboratorio, patrocinata dal
Comune di Riesi, dal Forum Disuguaglianze Diversità, dal Politecnico di Torino, da In/arch, CNAPPC e Ordine Architetti Caltanissetta, ha aperto l’edificio alla città per creare una scuola in cui i ragazzi possano acquisire gli strumenti necessari ad abitare responsabilmente il loro territorio. Il punto di partenza è stato il piano terra, simbolo della connessione diretta con l’esterno, con le persone del posto e la loro storia. Con la demolizione di travi, la sostituzione di serramenti e impianti, fino alla fase di autocostruzione, in cui sono stati progettati e realizzati in loco arredi flessibili e modulari, un pavimento in legno e il portale. In poco tempo, la strada si è trasformata in una falegnameria all’aperto, che ha accolto i partecipanti, ma anche i curiosi. Così, una vecchia finestra si è ampliata in una nuova porta d’accesso. L’asfalto adiacente all’ingresso si è tinto di blu, come la parete dell’edificio di fronte, quasi a voler riprendere il cielo, con linee e curve che seguono i movimenti della strada, fino all’incrocio. La strada verrà chiusa al traffico per tre mesi, per monitorare il progetto e garantire le condizioni per la seconda edizione del LURT, nel 2021. E per dare nuovo seguito a questa rivoluzione positiva.
Il Villaggio Monte degli
Ulivi nasce negli anni ‘60, dall’incontro fra l’architetto fiorentino Leonardo Ricci e il Pastore Tullio Vinay, da poco trasferitosi a Riesi. Vinay desiderava creare un villaggio per la comunità, per “far qualcosa per quella gente, comprenderla, amarla, organizzare la vita”. L’incarico viene affidato a Ricci che, dopo un’analisi sensibile dei bisogni, anche futuri, degli utenti, dà vita a un luogo inclusivo, creato con materiali semplici e poco costosi, che ingloba una scuola materna, una elementare, una sala per assemblea e una polivalente, un padiglione per l’assistenza medica, una biblioteca e alcune case per i “pionieri”.