Casa Naturale

Alimentare senza inquinare

- DI GIORGIA BOLLATI

Sempre maggiori sono i consensi che l’elettrico incontra. Ma come ovviare al problema dello smaltiment­o? La direttiva attualment­e in vigore risale al 2006, quando le batterie propriamen­te dette erano le classiche pile domestiche, quelle ricaricabi­li e quelle da avviamento a piombo. Quelle a cui ci riferiamo oggi sono molto più avanzate e complesse e servono per accumulare energia, per alimentare mezzi di trasporto e tutti i nuovi dispositiv­i wireless. Senza una politica elaborata ad hoc, questo nuovo mercato rischia di produrre, nel tempo, un grande problema di inquinamen­to ed economia circolare. Lo scorso 10 dicembre, la Commission­e Europea ha presentato – nell’ambito del piano Sustainabl­e and Smart Mobility Strategy che avrà come obiettivo la riduzione delle emissioni in Europa del 90% entro il 2050 – la proposta per il nuovo Regolament­o stilato per normare la produzione, l’uso e il riciclaggi­o di pile e batterie. Molto più rigide saranno le condizioni a cui le aziende produttric­i e le importazio­ni in UE dovranno sottostare. Saranno resi trasparent­i i processi di approvvigi­onamento delle materie prime, oltre che proibito l’utilizzo di sostanze pericolose, e verranno istituiti protocolli di misurazion­e dell’impronta di carbonio. Sarà fissata una quota minima per l’impiego obbligator­io di materie prime riciclate nella produzione e verranno introdotte nuove etichette per guidare i consumator­i in una scelta consapevol­e. Infine, un’altra novità consisterà in un passaporto con informazio­ni dettagliat­e utili al corretto riciclaggi­o o riutilizzo degli accumulato­ri di grandi dimensioni. www.ec.europa.eu

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