UN EDIFICIO DIDATTICO
«Green Pea è un edificio didattico. Non solo per i contenuti e perché ospita sia installazioni che informano sulla sostenibilità ambientale sia spazi per la vendita di prodotti green, ma anche perché con la sua stessa struttura dimostra come si possano progettare oggi nuovi fabbricati, anche collettivi, che puntano alla salubrità e al benessere e che impiegano tecnologie innovative».
Cristiana Catino di ACC Naturale Architettura ha firmato il progetto di Green Pea con Negozio Blu Architetti (Ambrosini, Gatti, Grometto). Il team di professionisti (lo stesso che già aveva ideato il primo Eataly di Torino) ha lavorato per dare forma a un’architettura-simbolo, altamente sostenibile. Un manifesto costruito con soluzioni hi-tech e materiali naturali per trasmettere a tutti un messaggio culturale alto, di rispetto dell’ambiente e armonia con la natura». In questa intervista cerchiamo di analizzare tutti gli aspetti che rendono il green market il primo mall sostenibile, biofilo e circolare. Resilienza, eco-sostenibilità e recupero sono alcune fra le parole chiave di questo immobile. Come le avete declinate nella pratica?
«Green Pea rappresenta un nuovo format di architettura urbana in equilibrio tra costruito e non, fra sostenibilità e bellezza, qualità e funzionalità. Il volume, che è definito da una trama di materiali naturali e permeato di luce e verde, è pensato come un edificio resiliente ed eco-sostenibile in ogni suo dettaglio».
Ci fa qualche esempio concreto?
«Partiamo dalla forma dell’edificio. Il volume, dalla particolare sfaccettatura, si sviluppa su cinque piani per 25 metri di altezza con orientamento Nord-sud ed è svasato negli ultimi piani per adattarsi meglio alle condizioni climatiche locali e garantire