LA RIVOLUZIONE SUL MURO
IPOALLERGENICHE, ANTIBATTERICHE, ANTISTATICHE, TRASPIRANTI, ANTISMOG E A BASSO IMPATTO AMBIENTALE. ALLE VERNICI SI CHIEDE PIÙ DELLA BELLEZZA
Belle, sane e sostenibili. Alle vernici non si chiede più di essere soltanto resistenti ed esteticamente piacevoli, ma di contribuire anche al benessere psicofisico delle persone e di rispettare l’ambiente.
«Il paradigma è cambiato grazie alla crescente sensibilità dei clienti e dei produttori verso i materiali per l’abitazione – spiega l’architetto Carlo
Bonetto –. Fino a pochi decenni fa, per qualità di un rivestimento si intendevano resistenza nel tempo, aderenza al supporto e gradevolezza estetica. Oggi l’attenzione si posa sempre più anche sulle emissioni, sulle filiere corte, sui prodotti locali. E vale sia per gli isolanti sia per i rivestimenti e le vernici».
In un momento in cui l’abitazione ha una valenza duplice – domestica e lavorativa – e l’ambiente indoor è ancora più sollecitato, anche la vernice deve essere salutare e durevole. «Le texture sono sempre più varie ed elaborate: vernici che simulano metalli e lavagne, opache, brillanti, tridimensionali. Allo stesso modo anche la ricerca legata al benessere delle persone deve essere un obiettivo dell’architetto – continua –. È bene, quindi, scegliere vernici che riducano le sostanze nocive nell’aria, siano povere di solventi tossici e non rilascino Cov (Composti organici volatili) e formaldeide, che si depositano nei polmoni e possono causare allergie e altri disturbi». Oltre a essere ipoallergenica e antibatterica, la vernice dovrebbe avere proprietà antistatiche, che riducono il deposito di sostanze nocive, e traspiranti, per impedire il formarsi di muffe. In questo modo la parete rimane pulita e dura di più.