FIORI E ORTAGGI DI CITTÀ
Anche chi non ha a disposizione uno spazio naturale può creare un piccolo orto-giardino in balcone e in terrazzo
Quali sono i supporti adatti a un orto o un giardino sul balcone? «Che si tratti di un terrazzo o di un balcone di ringhiera è bene usare vasi profondi, più stretti quando lo spazio è poco e più capienti quando è maggiore. Così che la terra necessaria per la crescita delle radici sia alta 40 o 50 centimetri, in particolare per ospitare le specie ortive. Poi si possono allestire piccoli tunnel simili a serre per garantire una piccola produzione anche in inverno, coperta e protetta dal freddo».
Con quale criterio si scelgono le piante da terrazzo?
«Sul balcone si possono inserire vasi con composizioni già pronte oppure allestire i contenitori con piante in grado di convivere tra loro, erbe aromatiche, piante da frutto e anche fiori ornamentali. O ancora creare composizioni che si sviluppano in periodi alternati: per esempio si può intrecciare il glicine alla zucchetta “Hokkaido", così che quando il primo sarà sfiorito, la seconda darà i suoi frutti. Attraverso le consociazioni, gli apparati radicali che condividono la stessa terra sono in grado di spartirsi le risorse e favorire l’una la crescita dell’altra. Bisogna essere consapevoli della stagionalità e conoscere le caratteristiche delle singole piante. Se si conosce il luogo di crescita di ogni specie si possono costituire buone consociazioni: lampone e alchechengi crescono in aree boschive di latifoglie e si può presumere che stiano bene in uno stesso vaso. Cetriolo e pisello crescono bene insieme, così come la rosa ama la presenza dell’aglio alimentare e sfrutta le sue qualità repellenti per proteggersi da molti insetti nocivi».
Come si piantano e come se ne cura la crescita?
«Tra aprile e maggio iniziano a germogliare i semi messi in terra a marzo, in piccoli alveoli che ora sono disponibili anche in materiale biodegradabile. Quando le temperature minime si stabilizzano sopra ai 10 gradi e le piantine si sono sviluppate, questi eco-alveoli possono essere direttamente interrati in vaso più grande. Occorre tenere la terra umida e usare il concime, come lo stallatico maturo, che va posizionato alla base del buco fatto per inserire il seme nella terra. Ma si possono acquistare le piante già cresciute se non si ha il tempo di curarne la crescita o si è partiti in ritardo con il progetto».
Sul balcone, però, non è detto che arrivi sempre la luce del sole. Quanto è importante l’esposizione?
«Molto. Quasi tutte le piante ortive hanno bisogno di raggi diretti. Se la parte bassa del balcone è spesso ombreggiata si possono scegliere piante rampicanti e utilizzare un treillage su cui farle salire. Zucchette “Hokkaido”, zucchine “Trombetta”, fagiolini “Trionfo Violetto” e cetriolini bianchi consentono di creare un orto verticale rampicante. Oppure si possono scegliere altre piante, come i lamponi, che si possono “impalcare”: forzare a crescere in una determinata direzione con potature ad hoc e legando i rami a una struttura. A un orto proiettato verso l’alto creato per eludere il problema dell’ombra bassa si possono abbinare altre piante che non amano stare in pieno sole come gli alchechengi e fiori come l’aster divaricatus “Beth Chatto”, perfetti per crescere insieme alle ortive in posizioni di mezz’ombra».
Quali sono gli apparati radicali più adatti a stare in vaso?
«Piante annuali quali pomodori, peperoni, melanzane e cetrioli non sviluppano grandi radici e a fine stagione hanno concluso il loro ciclo, per cui non occorrono grossi vasi per far sviluppare gli apparati radicali nel corso degli anni. Poi ci sono i ravanelli che in appena 20 giorni sono pronti da mangiare e necessitano di poco spazio per crescere, come quelli della tipologia “Candela di ghiaccio”, che sono simili a carotine bianche leggermente piccanti, perfetti per i balconi di città».