Etico È BELLO
L’intuizione artistica incontra l’artigianato di alta qualità e la ricerca sui materiali nelle creazioni di Tamara Blu, realizzate con metallo, vetro e plexiglass riciclati per far rivivere oggetti in disuso nel rispetto dell’ambiente
Tamara Repetto è nata a Genova e vive tra Voltaggio – un paesino immerso nel parco naturale delle Capanne di Marcarolo tra Piemonte e Liguria – e il Lussemburgo. È un’artista multiforme, che coniuga la tecnologia e l’artigianato con l’elemento olfattivo, sonoro, cinetico e grafico. La sua anima di designer, firmata Tamara Blu, che si muove di pari passo con quella più concettuale delle installazioni artistiche, l’ha portata a creare pezzi unici o piccole serie di artigianato sostenibile. «Progetto e percepisco gli oggetti d’uso quotidiano come funzionali al nostro benessere psico-fisico, specialmente se realizzati in modo etico, con materiali di riuso come alluminio, ferro, plexiglass o vetro, che è riciclabile all’infinito – spiega –. Ricontestualizzare un materiale e dargli nuova vita, trasmette un gran senso di pura magia».
Sono oggetti che escono dalla serialità dell’industria, nutrendosi della forza della scultura e caratterizzando gli ambienti in modo contemporaneo, dinamico e grintoso. La collezione Frida, per esempio, è stata presentata a Parigi nel 2018. È nata come libreria, poi in versione cantinetta e infine nella linea Green, da usare come fioriera, con la sua geometria rampicante che la fa somigliare a un’edera di metallo. Frida è realizzata con scarti industriali di bobine a filo continuo per la saldatura, che altrimenti andrebbero al macero.
«Volevo creare un pezzo di art design dalle linee essenziali, durevole nel tempo perché slegato dalle mode. Doveva essere leggero, resistente, modulabile, discreto ed economico, per arrivare a più persone possibili – continua l’artista –. Frida porta in casa le passioni di chi la acquista, che si tratti di libri, natura o enologia. Ognuno può usarla e installarla secondo il suo gusto e le sue esigenze. È un oggetto che stimola la creatività di chi lo acquista e poi lo vive tutti i giorni». Vincitrice di diversi premi per il design, Repetto partecipa al Fuori Salone dal 2003, anno in cui ha creato la sua prima specchiera di alluminio riciclato, un oggetto dall’impatto visivo potente che ruba la scena al narcisismo di chi ci si riflette. «L’ho creata da un radiatore difettoso, tagliando i fogli di alluminio con la mola a disco e poi battendoli all’incudine. Collaboro con diversi artigiani conosciuti nel tempo, che mi insegnano la loro arte – conclude –. Un oggetto, per essere bello, deve essere anche virtuoso, perché rispettoso del materiale, dell’ambiente e dei lavoratori del settore. Credo che questo sia il dovere di un designer».