Casa Naturale

Arnia dolce ARNIA

- DI STEFANO BOSCO

Anche le api, nel loro piccolo, possono alloggiare in una villetta confortevo­le e godere di tutte le comodità e le attenzioni necessarie per una vita serena e produttiva. Un’abitazione sicura, che le protegge dall’afa estiva e dal gelo invernale e i cui ambienti sono ben separati, nel rispetto di una doverosa privacy e per motivi di igiene. A creare questo habitat quasi fiabesco è Fatevobees, azienda nata in Romagna con l’aspirazion­e di riportare questa specie a rischio di estinzione al suo stato di natura, per mezzo di un’apicoltura simbiotica, che preservi la salute e l’indipenden­za dell’ape e, di conseguenz­a, influisca positivame­nte sulla qualità della cera, del miele e sul benessere di chi lo consuma. Da queste premesse ha preso forma Beeathome, il progetto che, attraverso le arnie Kenya Top Bar, realizzate da un falegname di Cesenatico ricreando l’incavo di un tronco, coccola le piccole api riportando­le a uno stato di autonomia nei confronti dell’uomo.

Alla base di queste speciali arnie ci sono legno e sughero, materiali che garantisco­no l’isolamento termico. Il fondo della piccola casetta è, infatti, chiuso da una tavola in abete di 45 millimetri. Il tetto è ventilato e ha uno spessore di 22 millimetri. Niente lamiera, quindi, per evitare surriscald­amenti estivi e raffreddam­enti invernali che risultereb­bero nocivi. Le pareti laterali in abete sono spesse 22 millimetri a cui ne vengono aggiunti 20 di “corteccia” e cioè un pannello di sughero espanso Corkpan.

L’arnia è divisa in due diversi ambienti ben separati, il nido e la stanza di affinament­o, ciascuno dal volume di circa 31 litri. Estendere lo

spazio a loro disposizio­ne, significhe­rebbe certo ottenere più miele, ma andrebbe a discapito di altre attività fondamenta­li come, ad esempio, la cura dell’aspetto igienico delle piccole lavoratric­i, fondamenta­le per proteggers­i al meglio da agenti patogeni come virus ed acari.

Il risultato finale è un luogo gradevole e sicuro.

Una sorta di piccola casa passiva all’interno della quale l’ape può vivere la vita in autonomia, protetta dall’esterno e libera di creare il proprio alveare con la cera prodotta, al cento per cento naturale.

Punto fermo della filosofia di Fatevobees e del suo ideatore Pino Fattori è, d’altronde, proprio quello di rimettere le api al centro dei propri spazi, assecondar­ne il normale ritmo vitale senza interferir­e in alcun modo, lasciare che si muovano e producano in assoluta libertà. Le arnie sono stanziali e la raccolta del miele avviene una volta all’anno, togliendo dall’alveare solo quello che eccede.

In questo modo viene rispettata ed esaltata la biodiversi­tà della zona, ricca di numerose specie di piante, e si ottiene un miele poliflorea­le e dalle tante proprietà benefiche. www.fatevobees.com

Fatevobees punta a creare un habitat protetto per le api attraverso un’apicoltura non convenzion­ale definita “simbiotica”. Alla base del progetto c’è il rispetto per l’autonomia e la libertà delle piccole produttric­i e per la biodiversi­tà del territorio. Le arnie Kenya Top Bar riprendono la forma delle cavità naturali, come i tronchi degli alberi. Sono delle vere e proprie “villette” che assicurano l’isolamento termico e gli spazi necessari per la nascita di un miele genuino e dalle innumerevo­li proprietà benefiche.

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