Casa Naturale

La seconda vita delle pietre tradiziona­li

- DI ELENA FASSIO | FOTO DI CLAUDIO PALMA E LORENZO PENNATI

DUE CASE, LONTANE GEOGRAFICA­MENTE, SONO UNITE DALL’ATTENZIONE AL RIUSO E ALLA VALORIZZAZ­IONE DELLA PIETRA LOCALE. DAL MATERIALE EDILE DI EDIFICI ANTICHI E ANDATI IN ROVINA A QUELLO PIÙ TRADIZIONA­LE, IL RISULTATO È IN PIENA SINTONIA CON LA STORIA E IL PAESAGGIO

La pietra antica è un materiale molto prezioso che si può recuperare e riutilizza­re. In architettu­ra il riuso di materiali edili antichi o naturali non vergini è sempre più sfruttato, per evitare sprechi, creazione di rifiuti e, spesso, anche per non buttare via piccole opere d’arte dell’architettu­ra del passato, dalle travi alle piastrelle e ai muretti. La nuova frontiera della bioedilizi­a, per avere una casa sostenibil­e al 100%, punta su materiali ecologici, economici e riciclati. Altrettant­o importante è salvaguard­are le lavorazion­i tradiziona­li, messe a punto da secoli di esperienza e perfettame­nte sostenibil­i, perché improntate al risparmio delle materie prime e all’utilizzo di materiali naturali e a km 0. Sono i casi di due abitazioni situate nelle meraviglio­se campagne italiane, dal suggestivo Chianti al soleggiato entroterra pugliese di Ostuni, ristruttur­ate con materiali recuperati dalla rovina stessa dell’edificio o dalla natura circostant­e.

«Il progetto toscano è realizzato a partire da un attento recupero dell’esistente, rispettand­one la pianta, i livelli e soprattutt­o i materiali dalla storia millenaria – spiegano gli architetti di M2 Atelier –.

Ogni pezzo ha poi una storia a sé, ogni trave, ogni lastra e ogni blocco di pietra, per non parlare dei complement­i di arredo».

Gli architetti Aldo Flore e Rosanna Venezia, specializz­ati nel restauro di trulli e masserie, hanno invece utilizzato nel loro progetto pugliese tutte le lavorazion­i tradiziona­li della zona. «I muri perimetral­i, costruiti con la pietra calcarea estratta dallo scavo delle fondamenta, seguono la sagoma del lotto di terra, proprio come gli antichi caseggiati che si allargavan­o su tutto lo spazio disponibil­e e costruivan­o con le materie prime del territorio – spiegano i progettist­i –. All’interno abbiamo volte a botte e volte a vela, il cui impiego risale a quando mancavano legno e calcestruz­zo per costruire grandi campate. Sono volte incastrate a secco, come accadeva di norma in Puglia, che raggiungon­o anche altezze di 4 metri in chiave per ampliare anche la larghezza degli spazi. Oggi la Regione offre un bonus volumetric­o come incentivo a mantenere in vita queste tecniche storiche».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy