Tira una brutta aria
Una recente inchiesta della Procura di Torino, che vede indagati i vertici comunali e regionali delle ultime legislature, ha confermato come il capoluogo piemontese sia tra le città più inquinate d’italia e d’europa. I dati sulle polveri sottili misurati dalle centraline di rilevamento, mostrano livelli superiori a quelli consentiti dalla legge – 50 μg/m3, da non superare più di 35 volte in un anno – con 68 giorni di sforamento registrati nel 2016 e addirittura 118 nel 2017.
Negli ultimi anni, nonostante i blocchi del traffico e la pandemia, la situazione non è migliorata. Al contrario, tutte le stazioni di rilevamento hanno accertato il superamento dei limiti di concentrazione di polveri sottili raccomandato dall’organizzazione mondiale della Sanità. In particolare – come evidenziato anche dal rapporto Mal’aria di Legambiente – nel 2020 Torino risulta il primo capoluogo d’italia per superamento dei limiti giornalieri previsti per le Pm10 e tra le città che hanno superato il valore di riferimento giornaliero, pari 50 μg/m3, da non sforare più di tre volte all’anno secondo l’oms. Per gli inquirenti, le istituzioni non hanno adottato le giuste contromisure all'inquinamento ambientale, con i provvedimenti intrapresi che non avrebbero tenuto conto della vulnerabilità di gruppi sensibili della popolazione, quali anziani, malati e bambini. L’inchiesta torinese rimanda alla recente sentenza della giustizia britannica, secondo cui la morte di una bambina di 9 anni, Ella Adoo-kissi-debrah, residente vicino a una strada molto trafficata di Londra, sarebbe stata causata proprio dall’inquinamento atmosferico. www.legambiente.it