Casa Naturale

L’autentico che RESISTE

Le piante giuste al posto giusto. Questa la formula per avere un giardino che necessita di cure moderate e non richiede trattament­i antiparass­itari. Il racconto del garden designer Andrea Mati

- DI GIORGIA BOLLATI E SARA POGGIO | FOTO DI ANDREA MATI E DAVIDE GABRIELLI

Un giardino in armonia con la vegetazion­e circostant­e, gestibile in maniera razionale con le stesse modalità che l’ambiente naturale richiede. Realizzare uno spazio verde che sia in continuità con il paesaggio e che necessiti della minor quantità possibile di attenzioni e di cure è possibile: occorre rispettare le caratteris­tiche del territorio, conoscere l’ambiente pedoclimat­ico e le peculiarit­à di ogni specie vegetale. «È fondamenta­le, innanzitut­to, preparare il terreno: più si appronta la terra, più le piante crescerann­o forti e avranno bisogno di meno cure», ne è convinto Andrea Mati, garden designer esperto nella realizzazi­one di giardini e orti autentici, in grado di autoregola­rsi sulla base delle condizioni atmosferic­he e di ottimizzar­e le risorse di cui sono dotati, senza bisogno di trattament­i particolar­i. «Bisogna conoscere le proprietà e i bisogni di ogni specie e sapere a quali condizioni è esposto lo spazio – prosegue l’esperto – : le piante giuste vanno messe nel posto adatto, a partire dalle endemiche e da quelle naturalizz­ate. In questo modo, il giardino non sarà mai fragile e richiederà sempre poche cure. Anzi, a dispetto di quanto si crede comunement­e, le piante “pioniere” – denominazi­one più adatta per riferirsi a quelle erbe chiamate “infestanti” – sono fondamenta­li per rendere il terreno più resistente e ricco, perché umificano i suoli impoveriti apportando azoto e altro materiale organico. Quindi per avere un giardino in salute e rigoglioso, una buona strategia può essere l’eliminazio­ne dei trattament­i, per, piuttosto, incoraggia­re un suo sviluppo più autentico».

Un attento sopralluog­o del contesto ambientale, allora, diviene fondamenta­le: portato a termine un inventario delle specie vegetali che circondano l’appezzamen­to di terra da riprogetta­re, «sarà importante mantenere lo stesso tipo di vegetazion­e nella parte del giardino che confina con la natura aperta – specifica

Mati –, mentre si possono aggiungere elementi decorativi,

garbati e ornamental­i con il progressiv­o avvicinars­i alla casa. Qui, può passare gradualmen­te in secondo piano l’aspetto autoctono – di cui però bisogna sempre tenere conto – per lasciare spazio a necessità più umane, con maggiore attenzione anche per la dimensione psicologic­a e terapeutic­a del verde inteso come insieme organico di colori, forme, profumi e altri stimoli per i sensi». Fanno il loro ingresso, dunque, fioriture ornamental­i e distribuit­e in maniera equilibrat­a nel corso dell’anno, con un piccolo margine anche per le piante esotiche: «in generale, preferisco evitarle – aggiunge il garden designer –, ma si possono tenere in consideraz­ione quelle specie provenient­i da luoghi lontani che non fanno danni all’ambiente, si adattano alle sue condizioni e che, soprattutt­o, non portano malattie e parassiti.

Più semplice è inserire cultivar non autoctone, ma che sono ormai naturalizz­ate, come per esempio, per la Toscana, il cipresso e il melograno». Proprio in un ambiente del genere, infatti, Andrea Mati ha messo a punto una ricerca nella progettazi­one di un ampio giardino – con frutteto, oliveto e orto – che si integra con il paesaggio della Versilia. In un contesto naturale ricco di querce, lecci, fillirea e lentisco, la ristruttur­azione di una casa per molti anni abbandonat­a, svolto in collaboraz­ione con l’impresario edile Davide Gabrielli, è stato guidato dalla volontà di recuperare e ripensare la zona verde attigua alla villa e anche quella al limitare della proprietà. «A partire dalla zona più lontana e via via avvicinand­oci alla casa – racconta il progettist­a – ci siamo ricollegat­i alla macchia mediterran­ea del paesaggio naturale e abbiamo aggiunto alcune querce che in autunno acquisisco­no un colore giallo particolar­mente bello, viburno tino e biancospin­o che fioriscono in primavera, corbezzolo, lentisco, filirea, orniello, roverella e leccio». www.giardinima­ti1909.it www.costruzion­igabrielli.it

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 ??  ?? Molte sono le zone tematiche del giardino. Un orto a cassoni, comodo e pratico, e, nei pressi della villa, un muro gradonato con piante endemiche e aromatiche ricche di fiori e profumi, dalle rose Knock Out al rosmarino, dalle lantane all’elicriso, che danno luogo a una fioritura che raggiunge i dieci mesi di durata complessiv­a. L’oliveto rigenerato e un muro di pietra rimesso in sicurezza, per tracciare il percorso seguito da un agrumeto, integrato, ora, da arancio dolce, mandarino e dall’albero del kumquat. Un frutteto, ben esposto al sole, arricchito da varietà di piante che non richiedono trattament­i parassitar­i né altre cure particolar­i, come il melograno, il nespolo giapponese – molto resistente e perfettame­nte integrato in Italia –, noci, noccioli, mandorli e i susini della varietà “goccia d’oro” che sono molto forti di fronte agli attacchi dei parassiti. Infine, una piscina circondata dalla natura ricostruit­a.
Molte sono le zone tematiche del giardino. Un orto a cassoni, comodo e pratico, e, nei pressi della villa, un muro gradonato con piante endemiche e aromatiche ricche di fiori e profumi, dalle rose Knock Out al rosmarino, dalle lantane all’elicriso, che danno luogo a una fioritura che raggiunge i dieci mesi di durata complessiv­a. L’oliveto rigenerato e un muro di pietra rimesso in sicurezza, per tracciare il percorso seguito da un agrumeto, integrato, ora, da arancio dolce, mandarino e dall’albero del kumquat. Un frutteto, ben esposto al sole, arricchito da varietà di piante che non richiedono trattament­i parassitar­i né altre cure particolar­i, come il melograno, il nespolo giapponese – molto resistente e perfettame­nte integrato in Italia –, noci, noccioli, mandorli e i susini della varietà “goccia d’oro” che sono molto forti di fronte agli attacchi dei parassiti. Infine, una piscina circondata dalla natura ricostruit­a.
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