LE SPORE E IL LORO HABITAT
Cosa riesce a vivere tra le rovine che abbiamo generato? Questa la domanda che si pone Anna Lowenhaupt Tsing in
“Il fungo alla fine del mondo. La possibilità di vivere nelle rovine del capitalismo”. L’antropologa va alla ricerca di forme di vita forti, resistenti e altamente adattabili in un ecosistema devastato che segue la diceria secondo cui, dopo la bomba atomica su Hiroshima, il primo organismo a spuntare in quel paesaggio sia stato un matsutake, uno dei funghi commestibili più ricercati dell’asia. Questo non può essere coltivato e preferisce crescere su terreni e foreste perturbati dalla presenza umana. Il commercio del matsutake e la sua cucina, insieme a esplorazioni naturalistiche, trasportano il lettore in un orizzonte di ecologie fungine e storie forestali che danno speranza nella possibilità di una convivenza collaborativa tra specie in un’epoca di massiccia devastazione antropica. www.kellereditore.it