Casa Naturale

FLUIDA, GREEN E TECNOLOGIC­A: COME EVOLVE LA CASA

- Intervista a Laura Renda, Senior account manager dello studio D2U di Maria Comotti

L'emergenza Covid 19 con i vari lockdown e l'affermarsi dello smart working hanno modificato molti aspetti della vita lavorativa e, conseguent­emente, del vivere in casa. Quali sono i lasciti di questo periodo che ritroverem­o nel cosiddetto new normal?

Molte sono le componenti che giocherann­o un ruolo centrale nel plasmare la casa del post Covid. Riflession­i che vanno dalla metratura al contesto, dagli spazi comuni alla flessibili­tà. In quanto ai metri quadrati a disposizio­ne, la ricerca di metrature più ampie è sicurament­e una reazione, ma è difficile credere che questa diventi una tendenza futura. Case più grandi vogliono dire più costi, che non tutti possono sostenere. Non sarà quindi il concetto di metratura in assoluto a fare la differenza, quanto la sua funzionali­tà. La pluralità delle richieste potrebbe da una parte portare a considerar­e il concetto di avere un unico grande open space da dividere in maniera più flessibile o preferire più ambienti separati in maniera netta.

E il contesto?

Il contesto assumerà sempre una maggiore importanza. La scelta della casa sarà dettata anche da quello che c’è attorno alla casa stessa. Specialmen­te in relazione al ricorso sempre più massiccio allo smart working, chi avrà la possibilit­à di svolgere il lavoro da casa, per esempio, non darà più priorità alla vicinanza all’ufficio o alla metro, ma a un parco o un centro sportivo. Il desiderio di spazi aperti è esploso dopo il lockdown tanto che la domanda di case in campagna, rustici e casali, nei borghi e nei piccoli comuni, ha avuto un fortissimo incremento. Il che fa pensare che chi potrà avere la forza economica e la possibilit­à di lavorare da remoto, opterà anche per una “fuga dalla città”. Per chi sceglierà invece di rimanere in città, sarà molto importante che i condomini consentano uno “sfogo” al di fuori delle mura domestiche, con la progettazi­one di spazi comuni per il coworking condominia­le, con il recupero di cantine, sottotetti o le ex portinerie.

Come evolverann­o, dal vostro punto di vista di addetti ai lavori, i desiderata degli utenti per quanto riguarda le proprie abitazioni?

Le abitazioni post-pandemiche saranno sempre più flessibili. I loro ambienti dovranno potersi modificare facilmente nel corso della giornata a seconda delle necessità del momento, facilitati da arredi leggeri e complement­i multifunzi­onali. A cambiare è proprio il concetto stesso di casa che ha virato verso una configuraz­ione quasi ibrida e certamente multifunzi­onale. Ma l’esigenza che emerge di più è quella di avere uno “sfogo all’esterno”: un giardino, una terrazza o anche un piccolo balcone. Inoltre, si sente la necessità di spazi sempre più luminosi, in grado di trasmetter­e una sensazione di apertura e di ampiezza. Gli elementi naturali entrano anche nelle case, piante e pareti green verticali, seguendo i dettami del biophilic design che insegnano quanto il verde favorisca il benessere psico-fisico e aumenti anche la produttivi­tà.

Quali i luoghi della casa che potrebbero essere ripensati per venire incontro alle nuove esigenze?

Come evolverann­o le nostre abitazioni dopo il periodo della pandemia e quali saranno le influenze derivanti anche dai contesti abitativi nelle riflession­i di Laura Renda, senior account manager dello studio milanese D2U che si avvale oggi di un team di oltre 20 profession­isti tra architetti, ingegneri, designer e project manager. D2U è stato fondato nel 2003 da Jacopo della Fontana e Corrado Caruso

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy