Il legno CHE VALE
Più che uno sguardo al futuro, è un ritorno al passato: basta ai mobili realizzati con materiali poveri e con l’uso di truciolati e superfici plastificate. Dal London Design Festival l’invito è a riaccendere le luci sul mobile artigianale, di design e pen
L’essenza di un concetto è tutta racchiusa in una scelta. Quella che ha guidato Alessandra Fumagalli Romario, giovane designer italiana, a scegliere per la sua opera uno studiolo 4.0, cioè la rivisitazione in chiave contemporanea di un arredo tipico del Rinascimento. Immortalato spesso nei dipinti dell’epoca, il mobile è stato ripensato come sfondo ideale per le lunghe videoconferenze post-lockdown e consente, con ante flessibili, di cambiare il senso di apertura e chiusura dei ripiani. Alessandra l’abbiamo incontrata a
Londra, negli spazi del Design Museum. La sua opera era fra quelle in mostra in occasione di Discovered, iniziativa nata dalla collaborazione fra l’american Harwood Export Council (AHEC) e la rivista Wallpaper, che hanno chiesto a un gruppo di talenti in arrivo da 16 Paesi di realizzare un mobile, un oggetto o un’opera scultorea in quercia rossa, acero o ciliegio americani. Tema: la casa postcovid. «La lunga permanenza in casa – ha raccontato Alessandra – mi ha fatto molto riflettere sul valore della natura e sul bisogno che ne abbiamo come esseri umani. Il legno tornerà a essere un materiale di moda perché è vivo, cambia colore se esposto alla luce, si muove nel tempo.
Il mercato guarda in modo nuovo ai mobili di pregio, come quelli che si trasmettevano di generazione in generazione nelle famiglie». L'opinione rieccheggiava nelle parole di altri designer. «Ciò che non sappiamo oggi è che il legno, oltre a essere un materiale della tradizione, è anche hi-tech – ha spiegato Pascal Hien di Berlino, 32 anni, una prestigiosa collaborazione con lo studio di design Konstantin Grcic –. È possibile plasmarlo con forme inconsuete, senza nulla da invidiare alla plastica».
L’oggetto progettato da Pascal (messo in produzione dal seller inglese Benchmark Furniture) è una sedia, su cui ci si può accomodare da più lati, che serve anche come punto di appoggio, leggero e trasportabile per casa, impilabile all’occorrenza. La forma ricorda un fenicottero per la sua sinuosità. Si tratta di un oggetto molto sostenibile perché per realizzarlo è stato sufficiente tagliare un’unica tavola, senza sprechi. La tecnologia del legno raggiunge, del resto, una delle sue espressioni più articolate nella innovativa panca
Riverside dei colombiani Juan Carlos Franco & Juan Santiago Sierra. «Abbiamo scelto il ciliegio americano perché di questo materiale ci colpiscono le venature e la consistenza materica» hanno spiegato i designer. Ispirata al design adattabile, la panchina non è solo una seduta, ma risponde a diverse esigenze con l'aggiunta di accessori come vassoi, divisori e contenitori racchiusi in una fessura centrale. www.americanhardwood.org