editoriale
Quanto occorre cambiare l’intero paradigma su cui la nostra vita si basa per disegnare un mondo più sano? Sappiamo che la transizione verso un sistema più rispettoso e sostenibile è inevitabile. Al di là delle discussioni sulle modalità con cui questo processo viene messo in pratica nelle diverse parti del mondo, è lecito chiedersi quanto il passaggio verso le energie rinnovabili e le altre tecnologie utili possa modificare il nostro modo stesso di concepire la casa, l’alimentazione, la possibilità di viaggiare e tutti gli altri aspetti della quotidianità. Certo non possiamo ridurci a vivere in maniera non confortevole per essere più sostenibili. È proprio la nostra idea di comfort che deve cambiare. E deve evolversi grazie al contributo delle nuove tecnologie, avvicinando le necessità del pianeta alle nostre e viceversa. Perché quello che è sano per la Terra lo è anche per noi. Lo raccontano gli esperti che
Casa Naturale ha intervistato nella Cover story per dare un’idea del ventaglio di possibilità per decarbonizzare che abbiamo, e anche gli enti filantropici, come quello coinvolto in A colloquio, che in queste possibilità credono.
Allo stesso tempo, però, dobbiamo chiederci qual è il costo ambientale di alcuni cambiamenti – come abbiamo fatto in
Contronatura, dove abbiamo tentato una critica a una di queste tecnologie per valutarne i pro e i contro –, e quali sono le circostanze in cui questi interventi possono rappresentare solo una strategia di facciata. Una transizione efficace va fatta bene. Le risorse che abbiamo sono poche e non possiamo permetterci di sprecarle. Né di investirle male. Occorre, quindi, fare un punto su cosa si può fare e cosa rischia di trasformarsi in una lotta contro i mulini a vento. Per raggiungere il migliore dei risultati nel minor tempo possibile.