Casa Naturale

COIBENTARE CON LA CANNA PALUSTRE

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La canna palustre è un materiale edile di origine antiche. Fino agli anni Sessanta veniva usato per realizzare controsoff­ittature (dette “cannicciat­i” o “arelle”), recinzioni, ombreggiam­enti e tamponamen­ti da intonacare. Oggi viene usato sempre più spesso in bioedilizi­a per le sue buone capacità termoisola­nti. Inoltre è traspirant­e, favorisce la diffusione del vapore e svolge funzione di equilibrio igroscopic­o. Quest’ultima caratteris­tica migliora se combinata con intonaci a base di terra cruda. È resistente all’attacco dei roditori, alle muffe e alla putrescenz­a.

Trattandos­i di una fibra vegetale che cresce spontaneam­ente e in grande quantità nelle aree paludose – lungo le rive dei fiumi e dei canali – è una risorsa velocement­e rinnovabil­e. La catena di produzione è molto corta e il prodotto finito è completame­nte biodegrada­bile. Inoltre è atossico per uomo e ambiente, perché il processo di lavorazion­e non prevede impiego di prodotti chimici o collanti di origine sintetica. Si produce in formato di stuoia (spessore 2-4 centimetri) e pannelli (2-8 centimetri) e si utilizza su tetti, pareti e solai. Officina Abitare ha usato i pannelli Banca della Calce spessi 8 centimetri. www.bancadella­calce.it

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