ORIGINI, FORNITURE E SOBRIETÀ
Qualificare come “verde” l’energia della rete nazionale è complesso. E nel 60-65 per cento delle case italiane è presente un allaccio al gas. Tuttavia, il consumatore può verificare la presenza di una Garanzia di Origine e può approfondire il comportamento del fornitore tramite le bollette. Ma, soprattutto, deve ridurre i propri consumi
La maggior parte dei consumatori dipende da fonte fossile per l’approvvigionamento dell’energia elettrica – che per il 40% è stata coperta dalla Russia. Il mercato del gas è globalizzato e i prezzi della materia prima sono aumentati ovunque, prima per la ripresa post-covid, e poi per la guerra in Ucraina. Questo ha prodotto un’impennata nei prezzi dell’energia elettrica: basti pensare che per produrre un megawattora di energia elettrica servono due megawattora di gas. L’italia incoraggia le fonti rinnovabili da almeno 15 anni, ma ora occorre accelerare. Non si tratta solo di una questione ambientale – per quanto importante, come abbiamo visto nell’estate –, ma anche economica.
All’interno del sistema nazionale come può orientarsi il consumatore per essere sicuro di far uso di energia verde?
C’è un meccanismo normativo che permette di far passare il carattere verde delle offerte fino al consumatore. È la Garanzia di Origine, che associa un certificato a ogni megawattora prodotto e immesso in rete da una fonte rinnovabile. Il fornitore che vuole certificare che l’energia che vende al consumatore finale è rinnovabile compra e “consuma” (o cancella) le garanzie di origine corrispondenti ai volumi venduti. Dopo che l’energia è stata usata, in breve, quel certificato non esiste più: si esaurisce come l’energia. Un premio aggiuntivo per la garanzia di origine, così, trasmette un segnale economico di valorizzazione della fonte rinnovabile. È difficile qualificare l’energia proveniente dalla rete nazionale perché questa non è identificabile come un prodotto singolo, ma è immessa in un unico sistema. Tuttavia, possiamo dire che, rispetto alla luce, la maggior parte delle offerte del mercato libero sono verdi. Per il gas, invece, ci sono diverse strade. Essendo un combustibile fossile per definizione, il fornitore può scegliere di compensare le emissioni di CO2 dovute alla combustione di ogni consumatore. Oppure esiste la possibilità di sostituire il gas con biometano, ma in Italia in questo senso siamo molto indietro e si preferisce usare la bioenergia da scarti vegetali nei contesti agricoli.
Al di là delle soluzioni locali e aziendali, però, l’energia è nazionale e finalizzata a diversi settori…
Una rete unificata è stabile e sicura. Se, per assurdo, la Puglia fosse alimentata solo da eolico e il vento cessasse, senza fornitura nazionale, nelle case di Bari e Taranto non ci sarebbe più energia. Esiste una dispersione dovuta allo spostamento dell’energia, ma attualmente non ci sono alternative comparabili per tutto il territorio. L’autoproduzione è una strada percorribile e virtuosa – e per questo sarebbe necessario che questo tipo di impianti diventassero più democratici nei costi e nell’applicabilità –, ma è importante che anche chi abita in contesti non adeguati all’installazione di pannelli o di stufe o caldaie a biomassa possa usare energia in maniera consapevole. Peraltro, anche le comunità energetiche potranno rappresentare una strategia per il futuro: vedremo come evolverà la normativa. Al contempo, potremo aumentare l’efficienza dell’accumulo, per esempio con l’aiuto dell’idrogeno. È possibile, infatti, associare pile combustibili a idrogeno – le produce, per esempio, la ditta HDF Energy – a impianti come l’eolico, così da avere un sistema che rilascia energia elettrica quando ce n’è necessità e capace di gestire le energie più variabili. Per ora, tuttavia, tra produzione e accumulo, si registra una dispersione superiore al 30 per cento dell’energia iniziale.
In pratica, chi acquista energia come fa a essere certo di investire i propri soldi in tecnologie valide?
Il consumatore deve controllare le certificazioni e interessarsi al proprio fornitore: attualmente non abbiamo un elenco delle offerte più o meno verdi, sarebbe interessante stilarlo ma nel contesto attuale è molto complicato e dovremo attendere un appianarsi della crisi energetica. Deve leggere più attentamente le bollette e comparare i consumi con quelli degli anni precedenti. È importante capire il perché di un eventuale consumo superiore oppure le modalità con cui questo si può abbattere. Può diventare la sfida della sobrietà energetica.