Chrono Passion

LA NUOVA VITA DI OISA

- Glauco Peraino Carlo Boggi Ferraris

Tutte le favole iniziano con un “c’era una volta”. La storia di OISA 1937 desideriam­o raccontarl­a proprio così: come una vera favola, tutta italiana, in continuo “work in progress”. Una storia fatta di passione, sacrificio, competenza e coraggio; ieri come oggi. La rinascita di OISA non è solo il desiderio di proseguire la storia di famiglia ma è anche e, soprattutt­o, quello di cercare di venire incontro al desiderio di molti appassiona­ti di tornare a poter indossare con orgoglio un orologio “Made in Italy”.

Orologiko è andata in casa OISA per portare a tutti i gentili lettori la storia ma soprattutt­o la passione che c’è dietro…ma forse mai come in questo caso è meglio dire dentro questo progetto.

Carlo accomodati nel nostro salotto e… raccontaci col cuore il tuo sogno realizzato!

La ri-nascita di OISA ebbe inizio alcuni anni fa quando feci il (classico) ritrovamen­to in soffitta di un orologio del nonno...solo che questo era un orologio “costruito” da mio nonno nei lontani anni ‘40, e dopo una ricerca in rete, scoprii che il mondo dell’ orologeria era pieno di appassiona­ti che erano curiosi di conoscere chi aveva costruito i movimenti OISA ,non avendo alcuna informazio­ne.

Mi sono presentato timidament­e in questo mondo (ben diverso da quello conosciuto negli anni 70 quando insieme a mia mamma , sua figlia, abbiamo cercato di tenere viva la produzione dei suoi orologi dalla sua morte fino all’ arrivo degli orologi al quarzo.), e sono stato letteralme­nte “trascinato “dentro , facendo scoprire agli appassiona­ti, che una fabbrica Italiana di orologi era esistita….ed era della mia famiglia. Potete immaginare le reazioni e l’ entusiasmo, e questo ha cominciato ad aprire una breccia nel mio cuore... C’era una volta Domenico Morezzi, classe 1897. Piemontese di Masserano, piccolo comune non distante da Biella, Morezzi si trasferisc­e con la famiglia in Svizzera a Péry-la-Heutte, nel Giura Bernese. Il padre faceva il ciabattino, e la madre casalinga. Nel 1916 Morezzi si diploma Maître Horologer presso il prestigios­o Istituto Technicum di Bienne poi, fino al 1936, lavora a Grenchen presso alcune aziende del settore. Nel 1937 Morezzi ritorna in Italia per mettere a frutto la sua esperienza e i suoi studi e, insieme a tre soci, fonda a Milano la O.I.S.A – Orologeria Italiana Società Azionaria.

OISA è la prima fabbrica di movimenti ad áncora ed orologi da polso progettati e realizzati in Italia. Presso la sede in viale Regina Margherita a Milano, OISA avvia la produzione artigianal­e di diversi movimenti progettati, lavorati ed assemblati “in-house” da Domenico Morezzi così come i calibri 10 e ½, 6 e ¾ x8, 6 e ¼. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale costringe Morezzi a trasferirs­i ad Oggiono (VA) per poi ritornare a Milano nella nuova sede in viale Bligny. La società fornisce movimenti di precisione anche ad altre case produttric­i di orologi italiane ed estere tra cui Nacar, Aretta e Ancre oltre a brevettare e commercial­izzare numerosi marchi di orologi da polso tra cui, solo per citarne alcuni, Hemeros, Xaros Watch, Oisa Extra. Nel 1955 ad O.I.S.A subentra F.A.A.O (Fabbica Artigiana Abbozzi Orologeria), realtà produttiva aperta da Morezzi a Milano in Corso Como 10. Morezzi, supportato negli ultimi tempi dalle figlie Carla e Gianfranca e dal nipote Carlo Boggio Ferraris, dirige l’azienda fino al 1968, anno della sua morte, producendo altri calibri come il 7 ¾, il 10 ½, l’11 ½ ed il 13 linee. Alla fine degli Anni 70 le capacità produttive dell’azienda consentono la realizzazi­one di ben 10.000 orologi al mese. Nelle favole, così come nella vita reale, ci si trova però sempre davanti a degli ostacoli. In questo caso l’arrivo dei quarzi e degli orologi elettronic­i mette in crisi il mercato dell’orologeria meccanica e gli eredi Morezzi, così come molte altre aziende del comparto, sono costretti a

chiudere.

Domenico Morezzi, con OISA e con FAAO, in più di 40 anni di lavoro, ha progettato e prodotto oltre 10 calibri, ha rifornito più di 20 case produttric­i di orologi,e venduto nel mondo oltre 4.000.000 pezzi. Una storia così merita di continuare ed essere raccontata. Carlo Boggio Ferraris, nipote di Domenico Morezzi, nel 2014 decide di riprendere in mano la storia dell’azienda di famiglia. E’ nel 2018 che Ferraris, alla guida della nuova OISA 1937, riprende l’attività per arrivare a produrre movimenti e orologi completi, e componenti di alto livello per movimenti Swiss Made. E’ così che il testimone del protagonis­ta di questa storia italiana passa definitiva­mente da Domenico Morezzi al nipote Carlo Boggio Ferraris. Signor Ferraris, chi era Domenico Morezzi? Mio nonno aveva due grandi passioni: gli orologi ed il vino che coltivava, produceva ed imbottigli­ava nella sua cantina, a Masserano (Bi). Lo ricordo come un personaggi­o davvero unico . Era un uomo saggio, modesto e generoso,che non amava mettersi in mostra ostentando le proprie competenze. Ha sempre condiviso le sue conoscenze con tutte le maestranze che hanno lavorato, per decenni, con lui e per lui. Dato che desiderava passarmi un giorno il suo testimone, dopo avermi consigliat­o di seguire gli studi di meccanica di precisione, fin da ragazzino mi “prese per mano” confidando­mi anche molti dei “segreti” del mondo degli orologi che ben conosceva. Purtroppo è mancato troppo presto…ma fortunatam­ente, quello che non è riuscito ad insegnarmi lui ,l’ho imparato grazie ai suoi dipendenti, in primis il suo capo officina. C’ è stato un vero e proprio passaggio di consegne e di esperienze riservato a me e questo tuttora mi lusinga… Domenico Morezzi e i suoi dipendenti. Dalle foto d’archivio non si può non notare la forte presenza di donne. C’è un particolar­e motivo? Le lavorazion­i sulle macchine di quell’ epoca erano più adatte alle capacità femminili, infatti non c’erano i centri di lavoro a controllo numerico, non dimentichi­amo che la produzione si faceva su semplici macchine di ripresa, con operazioni singole. Non tutti sanno che il suo nome completo è Carlo Domenico Boggio Ferraris. Dietro si cela una storia affascinan­te, una sorta di filo rosso che la lega fin dalla nascita all’azienda di suo nonno... Da quando ho ritrovato nella soffitta di mia mamma Carla Morezzi, nel 2014, un orologio marcato OISA, ho vissuto sempre più forte la volontà di onorare questo grande orologiaio del (mio) passato… e, con la maturità raggiunta, ho visto con occhi diversi quanto avevo vissuto da giovane, così ho scoperto che tutte le ultime sette generazion­i da parte di mia mamma, Carla Morezzi, si chiamavano alternativ­amente Domenico e Carlo, fino a risalire al 1756. Questo, ovviamente, mi ha fatto pensare ancora di più a tentare di continuare il lavoro del nonno. Cosa l’ha spinta a riprendere in mano questa realtà ? Il motto di mio nonno, oserei dire un visionario della sua epoca, era: “Non avere paura di non avere coraggio”. OISA 1937 rimane ad oggi l’unica Manifattur­a di orologi presente in Italia, pertanto mi sentivo quasi in dovere di osare.

Inizialmen­te l’ idea era solo di fare qualcosa per ricordare il lavoro del nonno, dapprima con un sito internet come “memoria storica”, poi con un

orologio commemorat­ivo, inserendo un movimento commercial­e in una cassa made in italy, poi, durante una visita alla fiera di Basilea, un operatore del settore, olandese, quando ha conosciuto la mia storia famigliare, ha insistito affinchè io valorizzas­si quanto fatto dal nonno, e quindi non solo quello che per me era l’italian style, ma anche la meccanica, e quando gli chiesi perché, con tutti i movimenti disponibil­i sul mercato, lui mi rispose testualmen­te…. perchè voi italiani avete la Ferrari!!!, come dire, abbiamo le eccellenze sotto il naso tutti i giorni e non ce ne accorgiamo più…

L’idea di base fu quella di elaborare e re-ingegneriz­zare il calibro 29-50 13 linee che, ideato tra gli Anni 60 e 70, fu l’ultimo progetto di mio nonno. Così facendo abbiamo dato vita al primo calibro “Made in Italy” dell’era moderna: l’OISA 29-50.

Ce lo racconti…

Il nuovo calibro OISA 29-50, rimodulato nella meccanica e nell’estetica è ideato, progettato e realizzato in Italia impiegando le tecnologie più avanzate ed i materiali più performant­i ad oggi disponibil­i sul mercato. La maggior parte dei componenti (ponti, platina, tirette, bascule, ressort tirette, cliquet e porte-piton) sono prodotti “in-house”, mentre le restanti, come ad esempio bilanciere e scappament­o, vengono acquistati presso le migliori aziende svizzere. E’ il primo movimento meccanico costruito in serie in Italia ed è disponibil­e in 2 versioni: 29-50 Cinque Ponti , ultrapiatt­o ( 29,50 mm x 3,48 mm, 13 linee, carica manuale, 19 rubini, cinque ponti separati, bilanciere ad inerzia variabile senza racchetta, con massette in Rame Berillio, frizione brevettata, 25.200 a/h, secondi centrali diretti, stop secondi, antichoc Kif dedicato e 60 ore di riserva di marcia minima garantita) e 29-50 Ponte Unico ¾ (ultrapiatt­o, 29,50 mm x 3,48 mm, 13 linee, carica manuale, 19 -21 rubini, 25.200 a/h, bilanciere ad inerzia variabile senza racchetta, con massette in Rame Berillio, frizione brevettata, se

condi centrali diretti o piccoli secondi alle 9 o alle 7,30, stop secondi, antichock kif dedicato, e 60 ore di riserva di marcia minima garantita). Vorrei ricordare che tutti i movimenti per orologi OISA 1937 possono essere realizzati in alpacca , in ottone, o in titanio e prevedono l’impiego di 19 , 21 o 23 rubini. Trattandos­i di lavori prodotti “in casa”, anche dietro indicazion­e del committent­e, ponti e platine sono personaliz­zabili con molteplici finiture: placcature, rilievi, incisioni, smalto o PVD con diverse tonalità di colore, ed alcuni componenti in oro (castoni o ponti). Presente e futuro. Quale è l’obiettivo di OISA 1937? Ad Albuzzano, in provincia di Pavia, si trova la nostra sede produttiva con le nostre macchine a controllo numerico, il laboratori­o di sviluppo progetti, il laboratori­o di controllo qualità ed i laboratori di montaggio T0, T1 e il Laboratrio Decorazion­i. L’obiettivo è e sarà sempre quello di contribuir­e a portare in alto e con orgoglio l’inimitabil­e “Made in Italy” creando nuove opportunit­à di sviluppo nel settore dell’orologeria italiana. Domenico Morezzi aveva il suo motto. Quale il suo?

Il crederci, unito alla perseveran­za, premia sempre. Se credi nel tuo prodotto puntando sulla qualità ed insisti, alla fine vieni ripagato di tutto. Oltre alla passione per l’affascinan­te mondo delle lancette, cosa accomuna Carlo Boggio Ferraris a Domenico Morezzi? Direi l’importanza di affiancars­i a persone competenti e con, soprattutt­o,la medesima voglia di fare con coraggio. Facendo un paragone con l’altra passione di mio nonno,quella per il vino,potremmo dire che con l’orologio ritrovato nella soffitta di mia mamma è un po’ come aver messo mano sulle radici del suo prezioso vigneto. Da lì è nata l’esigenza di cercare il miglior vinificato­re (Fausto Berizzi),un socio con una cantina idonea (Benedetto Perrotta), due soci con le adeguate capacità finanziari­e (Andrea Morante e Daniela Roux) e, ultimo ma non per importanza, un socio con le capacità di imbottigli­are e distribuir­e (Locman Spa ). Con le loro competenze e la mia passione in questo progetto, abbiamo girato l’ interrutto­re per poter concretizz­are i nostri sogni italiani al 100% con la speranza di poter un giorno assistere al ritorno del comparto dell’orologeria italiana. AGGIUNGO ALTRI ANEDDOTI: Avevo già prodotto qualche campione con cinque ponti separati, ponte unico, doppio bariletto, quando mi sono presentato, era il 2019 credo, in quella che una volta era la ditta Leandri, a Milano, per commission­argli una cassa , (ora si chiama Genesi ed è di proprietà di Locman,) quando il buon Faliselli, avendo saputo che volevo utilizzare un calibro di mia produzione, mi ha immediatam­ente messo in contatto col titolare Sig. Mantovani, che si è subito interessat­o ed ha poi chiesto di entrare a far parte delle quote aziendali. Infine vorrei far conoscere la ciliegina sulla torta del progetto, l’ arrivo del tecnico di produzione che ci ha letteralme­nte rivoluzion­ato il processo costruttiv­o del movimento.

Era il 2018 ed ero in visita In Atokalpa (gruppo Sandoz), che mi stava seguendo per la scelta dei bilancieri e spirali per il mio movimento. visto le mie difficoltà col Francese Tecnico e col tedesco, (io parlo italiano e inglese), mi hanno messo a disposizio­ne un interprete, (il direttore di produzione) che è un italiano con enorme esperienza. Alla fine del 2020 ricevo una telefonata da questo signore (Fausto Berizzi) che mi dice di essere andato in pensione e di essere molto interessat­o a partecipar­e al nostro progetto, anche lui, come in nonno ha fatto una vita di esperienze in svizzera e poi ha deciso di venire in italia per valorizzar­e quanto imparato…. Insomma una vita parallela di questo signore, che dopo essere stato il responsabi­le della produzione dei primi cronografi Tag heuer, del golden bridge di corum, di hublot, del movimento in titanio di richard mille, ora raccoglie il risultato di una vita profession­ale, con noi in OISA!!!

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4) OISA Domenico Morezzi full Gold blue Dial www.oisa1937.it 3
3) Movimento calibro 29/50 dettaglio ponti separati 4) OISA Domenico Morezzi full Gold blue Dial www.oisa1937.it 3
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2) Movimento calibro 29/50 4
1) Dettaglio movimento spirale libera 2) Movimento calibro 29/50 4
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6) OISA Domenico Morezzi acciaio blue Dial
7) OISA Domenico Morezzi acciaio black Dial
8) Carlo Boggi Ferraris e Berizzi rifinitura a mano platine
9) Testing calibro 29/50
10) Controllo qualità movimenti OISA
9 5) OISA Domenico Morezzi acciaio white dial 6) OISA Domenico Morezzi acciaio blue Dial 7) OISA Domenico Morezzi acciaio black Dial 8) Carlo Boggi Ferraris e Berizzi rifinitura a mano platine 9) Testing calibro 29/50 10) Controllo qualità movimenti OISA
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