PASSIONE-LAVORO
Ben ritrovati stimati amici e lettori, la redazione di Orologiko.it è pronta per proporvi una intervista che, nel contempo, vuol essere una risorsa ed una risposta alle decine di mail pervenute in questi mesi circa la possibilità di poter fare “impresa” con la passione. Spesso vi leggiamo nel raccontarci che, insoddisfatti della vostra occupazione lavorativa, vi sarebbe piaciuto vivere e lavorare nel settore degli orologi. Ed allora perché non prendere la palla al balzo e portarvi direttamente l’esperienza di chi ha fatto il passo pur mantenendo la propria passione intatta? Oggi quindi siamo qui nel nostro salotto pronti ad ospitare Mario Balì del canale YouTube “AssieBilancieri”.
Buonasera Mario e grazie di aver accettato questa intervista/confronto, la prima domanda che i lettori ci fanno abitualmente è la seguente: Come si può fare della nostra passione una professione? Ho sempre invidiato chi svolge un lavoro con passione e chi riesce a trasformare la propria passione in un lavoro. Mi ritrovo nelle parole di Confucio che disse: “scegli il lavoro che ami e non lavorerai nemmeno un giorno”. Allora, visto che c’è una passione, perché non farne una professione? A prescindere che si tratti di orologeria o di un altro ambito, trasformare la propria passione inventandosi un lavoro può essere fonte di vera soddisfazione. A quanti anni hai capito che il tuo interesse per l’orologeria era talmente viscerale da farne diventare una passione? Chi mi conosce da un po’ e mi segue sa che gli orologi mi piacciono in pratica da quando ero adolescente, perché li trovo tecnicamente perfetti nelle loro dimensioni contenute e perché ci aiutano a gestire bene qualcosa che, se usata male, nessuno ci ridarà indietro: il nostro tempo. Dacci due definizioni tra collezionista ed accumulatore Il collezionista è colui che sa quello che vuole e come lo vuole. Nello specifico campo dell’orologeria è colui che cerca l’orologio raro, in condizioni impeccabili sia per originalità che per stato d’uso. Psicologicamente è una persona che non si accontenta facilmente ma è piuttosto ragionevole nel vedere ciò che per altri potrebbe rappresentare un difetto come una caratteristica unica. L’accumulatore invece è colui che segue più che altro i suoi gusti personali o la tendenza del momento. Spesso col tempo l’accumulatore si trasforma in collezionista e mai viceversa. Che rapporto hai con gli orologi dal punto di vista tecnico e collezionistico? Mi piace soprattutto la storia che c’è dietro un segnatempo, le sue caratteristihe,le peculiarità tecniche o le esigenze che hanno portato il progettista a realizzarlo proprio così. Con questo approccio spesso scopri che anche orologi da pochi euro hanno una storia progettuale e tecnica alle spalle incredibile, inoltre si scoprono veri e propri tesori spesso ignorati da tutti. Quando hai intrapreso questa avventura professionale ti sei dato un obbiettivo? A dire il vero non ero partito per farne un’attività perché ho un lavoro ben retribuito e di soddisfazione in una grande multinazionale, ma tutto cominciò (a livello diciamo commerciale) nell’ormai lontano 2010 e con un periodo piuttosto lungo di astensione forzata dal lavoro per assistere il mio papà. Come tutti i collezionisti, che comprano e a volte vendono per finanziare nuovi acquisti in quel periodo facevo lo stesso. Notai che c’era un discreto risveglio del collezionismo vintage. Il mercato si stava accorgendo che le forme degli anni 80 e 90 ormai avevano stancato e che quelle rassicuranti dell’orologeria vintage erano senza tempo. Mi resi subito conto che le piattaforme di ecommerce erano l’ideale per acquistare e vendere orologi, perché offrivano tanti vantaggi: 1 - scelta praticamente infinita, data dalla platea mondiale 2 - possibilità di guardare l’oggetto
con calma e richiedere foto ingrandite (senza il fiato sul collo del venditore), 3 - poter fare ricerche ulteriori per verificarne coevità e originalità, 4 - trovare i ricambi nel caso fossero stati necessari e 5 - per la vendita un numero di clienti a livello mondiale irraggiungibile da qualsiasi negozio fisico. Inoltre quello era il periodo in cui molti Stati erano appena entrati in Europa, ma il loro sistema economico era ancora quello d’origine: tradotto? Niente dazi di importazione e quotazioni basate sulla loro moneta con un cambio quasi sempre molto favorevole. Scoprii che fare affari ad esempio in Bulgaria, Romania ex URSS era particolarmente vantaggioso. Questo non vuol dire che trovavi un Rolex a 20 euro, ma c’era la possibilità di reperire orologi carini (Delbana, Darwil, Ancre, Bulova, Gub,) a prezzi molto vantaggiosi. Così iniziai ad acquistare orologi di poco conto e a sistemarli: prima nella parte estetica e via via nella meccanica. Con questo sistema e grazie anche a qualche amico che ora è diventato un reseller di assoluto riferimento, ho imparato a riconoscere i pezzi più belli e particolari e a proporli in modo accattivante. Cosa consiglieresti ad un giovane appassionato che muove i primi passi in orologiera? Di ragionare sempre con la propria testa(e questo credo valga sempre),di non seguire le mode, di imparare a distinguere, di acquistare solo ciò che ti emoziona davvero. Si deve muovere qualcosa dentro quando prendi in mano un orologio... non so se riesco a spiegarmi ma deve trasmetterti qualcosa indipendentemente dalla sua storia e soprattutto dal suo valore. Che rapporto hai con gli altri professionisti di settore? Gli sono particolarmente grato e cerco di trasmetterlo ogni volta che posso Posso dire di essermi circondato di persone serie e competenti, veri artisti a cui mi affido per alcune lavorazioni che non riesco a fare personalmente per la mancanza di attrezzature o di tempo, come anche di fornituristi importanti che con dedizione e professionalità cercano di risolvere tutti i problemi relativi ai ricambi. Studio e ricerca sono un impegno costante in questo settore, quanto tempo ci dedichi? In quattro parole “tutto il tempo che posso”, compatibilmente con altri impegni. lo studio, non è mai completo, non ci si deve sentire mai arrivati, e personalmente non mi sono mai fermato, perché soprattutto per l’orologeria vintage il rischio di prendere cantonate è dietro l’angolo. Quindi ripeto: ”studiare è indispensabile”. Ogni orologio ha una storia da raccontare... e perciò può essere raccontato, raccontaci l’orologio più avvincente che ricordi con maggior soddisfazione L’approccio di cui ti parlavo prima me ne ha fatti apprezzare tanti. quelli che ricordo con più soddisfazione sono senz’altro i Moeris (foto1), una casa incredibile che fino a 3 anni fa nessuno considerava seriamente. È stato un piacere portare la loro incredibile storia fatta di qualità incredibile e di innovazioni importanti sul mio canale youtube, anche se purtroppo adesso i prezzi sono saliti vorticosamente, oppure potrei citarti i Citizen Crystron (foto2) o i Twinquartz di Seiko (foto3), ecco forse questi quarzi che di solito vengono snobbati sono per me fonte di grande soddisfazione perché sono riuscito nel mio piccolo a farli apprezzare e collezionare. Per ogni felicità ci sarà stata anche qualche delusione... raccontaci quella che ricordi maggiormente Si dice che ciò che non ti uccide ti fortifica, è vero! Proprio grazie a chi criticava le mie proposte ho pensato di portare sul canale un’ulteriore rubrica chiamata “Affari di Polso” liberamente ispirata alla trasmissione televisiva “Affari a quattro ruote”, dove il tema centrale è il recupero di un orologio cercando di mostrare tutte le fasi del prima, durante, e dopo, partendo a volte dalla storia dell’orologio, da com’era in origine (e per questo in qualche caso cerco letteratura al riguardo) facendo il punto sui ricambi da acquistare e quali acquistare, svelando qualche segreto tecnico o qualche particolarità del movimento. Infine completa il tutto la testimonianza della soddisfazione di chi lo ha acquistato e da un’analisi dei costi e dei ricavi. In quel frangente cerco di far capire che non è tutto oro quello che luccica, che i margini di guadagno sono molto inferiori a ciò che si pensa e che c’è tanto, ma tanto lavoro alle spalle. È stato un piacere averti ospite, ti lasciamo ancora spazio per qualche ringraziamento particolare ed i saluti a tutti i gentili lettori Innanzitutto mi sento di ringraziare sempre Orologiko, un forum fatto di persone VERE e APPASSIONATE, mai sopra le righe, per lo spazio concessomi e il privilegio di essere un loro moderatore, la redazione di Chrono Passion per la grande opportunità che mi offre.
Mi sento di ringraziare anche coloro che mi seguono e mi sostengono e per i quali mi sento di essere diventato un punto di riferimento e i lettori di Choropassion un periodico davvero unico nel suo genere.