Classic Rock Glorie

TRENTA METRI DI CAVI

Ritchie Blackmore ricorda come venne registrato MACHINE HEAD

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«I Rolling Stones ci prestarono il loro studio di registrazi­one mobile. Era sistemato in un camioncino, sotto la neve. Dallo studio mobile i cavi entravano nel Grand Hotel in cui suonavamo, passando attraverso due porte nel corridoio per arrivare in una stanza, poi nel bagno e in un’ulteriore stanza. Qui i cavi scivolavan­o su un letto e poi di nuovo fuori, in una veranda, quindi sul balcone e si infilavano nella finestra di una camera da letto. Trenta metri di cavi! C’erano cavi che andavano dal bagno a un altro corridoio e giù per le scale in marmo dell’albergo fino alla reception, uscivano dalla porta principale e, attraversa­ndo il cortile, si ricollegav­ano allo studio mobile. Questa situazione ci portò alla spontaneit­à: intendo dire che era così complicato andare a riascoltar­e le varie take o a rifare delle parti che mettemmo da parte ogni ansia di perfezioni­smo. “Ok, questa va bene, passiamo alla prossima canzone”, dicevamo. Altrimenti avremmo passato la giornata ad andare avanti e indietro».

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