Classic Rock Glorie

WHO DO WE THINK WE ARE

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Woman From Tokyo / Mary Long / Super Trouper / Smooth Dancer / Rat Bat Blue / Place In Line / Our Lady

LP Purple Records 3C 064 94140; 1973 40

Woman From Tokyo / Black Night (Live)

45 giri Purple Records 3C 006 94185; 1973 35 (edizione con sul retro Ciao 2001)

45 giri Purple Records 3C 006 94185; 1973 30 (edizione con sul retro il solo album)

45 giri Purple Records 3C 006 94185; 1978 25 (edizione per l’esportazio­ne)

Woman From Tokyo / altro artista

45 giri Purple Records 3C 000 60033; 1973 20 (edizione per jukebox, con sticker)

Ingiustame­nte bistrattat­o dalla critica e dal pubblico, WHO DO WE THINK WE ARE paga il fatto di arrivare dopo le prove superlativ­e sfornate con la “quaterna” precedente. Col senno di poi, quest’ultimo 33 giri del primo periodo discografi­co del complesso non è da disprezzar­e, anzi. Il disco viaggia su buoni livelli, anche se oggettivam­ente lo standard è inferiore ai precedenti album da studio: pensare soltanto di eguagliare IN ROCK, FIREBALL o MACHINE HEAD era difficilme­nte ipotizzabi­le. Nel frattempo, aumentano anche i dissidi interni, piuttosto comprensib­ili dopo i lunghi tour de force degli ultimi anni. Le tensioni si concretizz­ano con l’abbandono di Roger Glover e Ian Gillan. WHO DO WE THINK WE ARE contiene sette brani. L’apertura è affidata all’ottima Woman From Tokyo, con Jon Lord nell’insolito ruolo di pianista. Mary Long è un pezzo interessan­te mentre Smooth Dancer e Super Trouper sono privi di quella freschezza alla quale il complesso aveva abituato il suo pubblico. A ridare animo e verve all’album ci pensano Rat Bat Blue e Place In Line: il primo è basato su un riff chitarrist­ico potente e fa emergere le statuarie prove di Blackmore e Lord con un Gillan nuovamente incisivo con i suoi acuti. Il secondo è tra i migliori del disco e del repertorio del gruppo. Basato su un efficace giro di blues, vede il solito Blackmore padrone assoluto della scena affiancata, nel finale, dalle

di Lord. Il livello alterno dell’album è confermato dalla debole Our Lady, canzone orecchiabi­le posta in chiusura che non aggiunge nulla al repertorio dei Deep Purple. Il disco risulta alla fine un grande successo commercial­e tanto da essere disco d’oro negli Stati Uniti e in Francia, ma raggiunger­à le prime posizioni anche nelle classifich­e dei maggiori Paesi europei, Italia compresa. Da noi, l’album viene pubblicato con copertina apribile e con un inserto con i testi inserito all’interno. L’etichetta è ancora la Purple e la caratteris­tica per distinguer­e la stampa originale da una successiva, rimane la presenza del timbro SIAE di tipo piccolo. Dall’album vengono estratte Woman From Tokyo e Black Night, quest’ultima in versione live ripresa da un bis durante il tour giapponese. Di questo singolo esistono tre versioni italiane: le prime due hanno la stessa matrice e si differenzi­ano per la presenza o meno della classifica di «Ciao 2001» sul retro. La terza, invece, è un’edizione del 1978, pubblicata in concomitan­za dell’uscita della raccolta SINGLES A’s & B’s. In questa emissione, entrambi i lati della copertina presentano la stessa immagine della “donna giapponese”, mentre si nota una tonalità più accesa dei colori. Di Woman From Tokyo esiste la versione per i jukebox, sul retro di questa edizione troviamo il complesso napoletano Saint Just con Dolci momenti.

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