Classic Rock Glorie

BEHIND THE SONG: “BLACK NIGHT”

Così Ian Paice ricorda la nascita di uno dei pezzi storici dei Deep Purple.

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«IN ROCK era finito. Noi eravamo contenti e la casa discografi­ca, quando ha sentito il disco, ci ha fatto una doccia gelata. ‘Manca un singolo

- ci dicono - tornate in studio e fate un pezzo di successo'. Avevamo un giorno libero tra un concerto e l'altro. Siamo entrati in studio alle dieci del mattino, senza nessuna idea. Otto ore dopo, ancora niente. Poi un'idea ci è venuta: andiamo al pub!

Fu la prima trovata geniale della giornata. Ci siamo stati quattro ore e la serata sembrava decisament­e aver preso una piega migliore… siamo tornati in studio e Ritchie dice: ‘C'è una vecchia versione di “Summertime” fatta da Ricky Nelson che fa così: ta-tarata-taratatata­ratattata. Proviamola'. Eravamo tutti abbastanza ubriachi, volevamo solo divertirci con una jam blues, non di certo fare un pezzo storico. Io mi metto alla batteria e faccio una cosa che non c'entra nulla col pezzo e incomincio a suonare solo sul rullante. Gillan prende un pezzo di carta, si guarda attorno e scrive: ‘black night… it's all right, don't fill so bright…' poi ce lo fa vedere. Noi abbiamo esultato - in vino veritas - e siamo andati avanti così, a scherzare. In un'ora era tutto finito. A volte non devi prendere il rock'n'roll troppo sul serio!» “Black Night” uscì come singolo ma non fu inserita nell’album IN ROCK fino alla riedizione per il venticinqu­esimo anniversar­io del CD, nel 1995.

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