POWERSLAVE
(EMI – 1984)
Senza subire stavolta cambi di line-up e forti di una fama sempre crescente, gli Iron Maiden imboccano il biennio ’84/85, quello per loro di maggior successo. Sbarcati sulle grandi arene già durante il World Piece Tour del 1983, Harris e soci forgiano in breve tempo altre otto composizioni, senza mutare le coordinate stilistiche sperimentate col precedente album. Il sound di PIECE OF MIND viene fedelmente riproposto: il successo di The Trooper è infatti bissato dalla similare, ma ancora più adrenalinica, Aces High, futura opener di chissà quanti concerti e le soluzioni mid tempo o arpeggiate
«Gli anni ’80: costruzione di una solida base»
sperimentate con Revelations vengono riprese dalla struttura di pezzi come la title-track. Anche la tendenza, da sempre presente, di inserire un pezzo di lunga durata, viene rinnovata con i tredici minuti di The Rime Of The Ancient Mariner, esperimento coraggioso per i tempi ma sicuramente riuscito. Con un organico compatto e uno stile ormai definito, gli Iron Maiden hanno il lusso e il tempo di lavorare sui dettagli, creando un’immagine ancora più tipizzata di Eddie: superando l’icona del giovane ribelle rockettaro, arriva addirittura nell’antico Egitto, sulla facciata del tempio di Abu Simbel. Il tour che seguirà, sarà il più trionfale della storia della band, degno suggello di un album ancora una volta oggettivamente stratosferico.