FEAR OF THE DARK
(EMI – Maggio 1992)
Si investe così del tempo per costruire i Barnyard Studios, dentro i quali si registra poi il nono album della band, FEAR OF THE DARK, che raccoglierà i giudizi più controversi di tutta la discografia della band inglese. Se da un lato il disco mostra infatti idee più chiare e un sound più metal, dall’altro si tratta anche di un lavoro un po’ discontinuo, costellato di esperimenti che nessuno avrebbe mai associato ai Maiden durante gli anni ’80. Esempi sono Wasting Love, prima vera e propria power ballad della band e l’opener Be Quick Or Be Dead, che presenta un cantato aggressivo di Dickinson piuttosto fuori standard. Il resto dell’album è però indiscutibilmente metal e non manca di colpire favorevolmente soprattutto grazie a From Here To Eternity e all’indimenticabile title-track. La vera caratteristica di FEAR OF THE DARK rimarrà sempre quella di introdurre un certo modo di comporre brani allungati e dalle lunghe intro arpeggiate, come accadrà spesso in futuro. Nonostante il tutto sommato buon successo dell’album, le cose in casa Maiden nel 1992 non andavano così bene. Dopo l’uscita del disco, la situazione nella band infatti non era più la stessa e i litigi erano all’ordine del giorno. Non ci volle molto prima che la bomba venisse sganciata e Bruce Dickinson decidesse di lasciare la band.