BRAVE NEW WORLD
(EMI – Maggio 2000)
Quattro anni dopo agli Iron non restava che una scelta: quella di tornare sui propri passi e sistemare i punti che ai fan apparivano maggiormente come un tradimento. Come già si è detto, il fallimento degli album con Blaze era più commerciale e di popolarità piuttosto che artistico, quindi c’erano possibilità di intervento. Il cantante nuovo non era stato accettato, la figura di Eddie così strana rispetto a come era sempre stata rappresentata nemmeno, e questi erano punti che potevano essere aggirati, ma non con un mezzo ritorno alle sonorità passate, come si era tentato di fare su qualche pezzo di VIRTUAL XI. Occorreva un segnale più forte. Così, la band fa l’unica cosa possibile e tratta una tregua con Dickinson e Smith, i quali rientrano infine in formazione. Dopo il tour della reunion, che insieme all’uscita del videogioco/compilation ED HUNTER fa raccattare parecchi soldi, esce BRAVE NEW WORLD, dodicesimo album della band. Le scelte stavolta pagano: l’Eddie in copertina è quello di Derek Riggs e la voce di Bruce fa sentire tutti a casa. Il sound è fresco e immediato, e anche se The Wickerman non è poi così dissimile da Futureal, ogni pezzo qua suona meglio, più focalizzato. L’aspetto progressive del songwriting di Harris rimane e brani lunghi come The Thin Line Between Love And Hate lo dimostrano, rimanendo ancorati allo stile di The Clansman. Qui però è proprio l’atteggiamento che ridà alla band smalto e sicurezza e gli permette di non rimanere inconcludente o ritratta. Il colpo viene portato a segno e gli Iron si riaffacciano prepotenti al vertice della scena heavy mondiale. Non si parla certo di un nuovo THE NUMBER OF THE BEAST, ma a conti fatti, un ritorno migliore gli Iron non potevano farlo.