Dave, the quiet storm

Adifferenza degli altri colleghi Dave Murray è rimasto sempre fedele al culto degli Iron Maiden, non ha mai sentito l’esigenza di cercare nuovi stimoli altrove, preferendo dedicare il proprio tempo libero alla sua grande passione: il golf, di cui è un eccellente giocatore. Il suo affiatamento con Adrian Smith ha radici lontane: Adrian era cantante degli Stone Free, band che avevano creato assieme e passò alla chitarra proprio grazie alle lezioni di Dave. Nel 1976 Dave viene ingaggiato dal bassista Steve Harris ma incontra l’ostracismo di altri due musicisti Terry Rance e Dave Sullivan, che ne chiedono l’allontanamento. Harris capovolge la cosa ed esclude i due ribelli. Sei mesi dopo, a causa di un litigio con il cantante Wilcock, Murray viene allontanato e suona con Smith, negli Urchin, per poi tornare nei Maiden alla seconda chiamata di Steve. Una curiosità: quando gli Iron Maiden terminano il World Slavery Tour, il batterista Nicko McBrain unisce un po’ di amici per suonare dei concerti segreti con nomi di band inventati. Nella data del 19 dicembre al Marquee, durante i bis di pezzi dei Maiden e cover di Rosalie di Bob Seger e Tush degli ZZ Top, gli Sherman Tankers accolgono sul palco Steve Harris, Bruce Dickinson e Dave Murray. Il bootleg relativo, intitolato The

Whole Population

Of Hackney, poteva essere l’unica registrazione di Murray non accreditata alla band madre, ma per non rischiare i produttori hanno preferito attribuirlo proprio agli Iron Maiden.

Era destino, Dave.

Chi lo sapeva che Dave era uno skinhead prima di far crescere la sua fluente e bionda chioma per darsi all’heavy metal?

Dave in un servizio fotografico per il mensile italiano «Hard»!