Classic Rock Glorie

Zurigo 4 giugno 1978

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Quando l’ultima nota di Eleventh Earl Of Mar svanì, e si affievolì anche l’urlo del pubblico dello stadio, Phil Collins prese la parola e, dopo il suo buonasera a tutti, disse in italiano: “Saluti a tutti i nostri amici”. Non tanto un affronto verso i padroni di casa, quanto un doveroso omaggio ai tanti italiani (se ne stimano circa 2000, dato che furono organizzat­i non meno di una trentina di pullman da varie città italiane) che, impossibil­itati a vedere i Genesis da noi per i noti disordini politici del tempo, si erano riversati nella città elvetica. Tra questi anche Roberto Conditi, grafico marchigian­o di 58 anni: “Mi ricordo il viaggio in treno verso Milano, con uno scompartim­ento tutto per me e i miei amici. Poi la notte trascorsa in stazione cercando di tenere gli occhi aperti, con tutti i personaggi che frugavano nei bagagli di gente sola e appisolata come noi. La mattina dopo ci precipitam­mo verso piazza Castello, da dove partiva il pullman. Sul vetro posteriore c’era attaccato il poster della Medianova, che ancora conservo appeso in camera”. Il concerto fu un coacervo di emozioni per l’allora 17enne Roberto: “Purtroppo non riuscii a conquistar­e la prima fila e mi ritrovai in posizione laterale, sotto le casse. Anche se il sound americano della chitarra di Daryl mi fece storcere un po’ il naso, perché nella mia mente volevo sentire i classici come su SECONDS OUT, fu meraviglio­so. Avevo già visto concerti di grandi artisti italiani come PFM, New Trolls e Perigeo, ma questa era un’altra storia: appena spostata la tenda nera che dava dentro il velodromo, mi apparve l’immagine mastodonti­ca della location, dell’enorme mixer e questo palco immenso con gli specchi che rifletteva­no le luci. E grazie alla pagina Facebook che abbiamo fondato (And then there

were… In Zurich – 40 anni dopo) è stata un’emozione rivedere il biglietto del concerto, che ci fu strappato dalle mani e mai più restituito”.

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