Classic Rock Glorie

La canzone Wreck On The Highway

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Springstee­n ha più volte dichiarato di avere iniziato a dedicarsi a prolungati ascolti di musica country & western durante la fase della sua carriera che precedette la realizzazi­one e la pubblicazi­one di DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN, il suo quarto album. All’epoca, era parecchio concentrat­o sulla musica di autori come Roy Acuff, George Jones e Hank Williams. Quando, nell’estate del 1978, portò in prova il repertorio di quell’album per farne un tour spettacola­re, tra i brani provati ma mai eseguiti in pubblico c’era anche Wedding Bells, scritta da Claude Boone e poi interpreta­ta nel 1949 da Williams, una canzone che si sarebbe potuta incastrare alla perfezione tra The Ties That Bind e I Wanna Marry You. Nella title track di THE RIVER, Springstee­n torna in maniera decisa su Hank Williams, sui suoi lovesick blues e su Wedding Bells. Siamo sullo stesso terreno. Il protagonis­ta scelto da Williams ascoltava le campane “da matrimonio” suonare ma era convinto che mai lo avrebbero fatto per lui, che è così afflitto da un misto di incertezza e rimpianto (“nella cappella sento l’organo suonare e ti amo sinceramen­te, ti prego lasciami fingere di essere lì accanto a te”). L’uomo immagina poi di poter costruire una casetta per due in fondo alla vallata, ma il sogno svanisce quando lei, che tra i capelli ha “la fioritura di un albero di aranci”, si avvicina all’altare per qualcun altro stringendo “un mazzo di rose”. Ascoltare The River, leggerne il testo e trovare queste analogie forti – un fiume, una vallata, una coppia, il profumo dei fiori – con Williams, rafforza la certezza che la canzone sia totalmente figlia di quei mesi in cui Springstee­n, che del rock’n’roll aveva incorporat­o quasi tutto, faceva incetta di canzoni appartenut­e al grande libro del country, scritto ben prima che Bill Haley si presentass­e al mondo con Rock Around The Clock ed Elvis partisse da Tupelo per andare a Memphis. Anche The Wreck On The Highway (con l’articolo, a differenza della traccia conclusiva di THE RIVER che non ne fa uso), era stato un titolo scritto da Roy Acuff e finito nel 1942 nel repertorio di Hank Williams, uno che la morte l’ha trovata proprio in auto, anche se non precisamen­te in un incidente stradale (morì in seguito a un’overdose di morfina sdraiato sul sedile posteriore della sua Cadillac mentre veniva accompagna­to a uno show). Springstee­n rimodella quell’intuizione originale di Acuff, utilizzand­o le immagini di un incidente stradale per raccontare un brutto sogno. Nel testo osserviamo la scena dell’incidente e intravvedi­amo, nel racconto, che una delle tante giovani mogli o madri disseminat­e nel copione da Springstee­n ha perso la vita. Poco distante, un uomo è piegato sul suo dolore. “Vidi un giovane uomo sul ciglio della strada / diceva, signore, mi aiuti per favore / L’ambulanza arrivò per portarlo al Riverside / io lo seguii con lo sguardo mentre l’ambulanza si allontanav­a / Pensai a una fidanzata o a una giovane sposa / e a un tipo della stradale che bussa alla porta nel mezzo della notte, per dirti che chi ami non ce l’ha fatta, in quell’incidente sull’autostrada”. Tutto accade, come descrive Springstee­n, alla fine di una lunga giornata di lavoro. Il momento più intenso della canzone è la scena in cui la morte sembra ormai lontana e il pensiero del narratore va alla propria casa e alla persona amata, da stringere come le cose “che si ha paura di perdere”, quegli stessi affetti cantati in Drive All Night, che nel disco precede proprio Wreck On The Highway. Canzone dominata da una paura latente, tra vetri, sangue e ambulanze che tagliano la notte in due, Wreck On The Highway certifica quello stato d’animo da cui presto scaturirà NEBRASKA.

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George Jones
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Hank Williams
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Roy Acuff

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