Classic Rock Glorie

SHUT OUT THE LIGHT

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La più bella canzone rimasta fuori da BORN IN THE U.S.A.

Gennaio 1982: durante le prove del materiale che avrebbe dato vita a NEBRASKA, Springstee­n iniziò a lavorare a una canzone intitolata Vietnam, una ballata acustica, intensa. Si aveva la sensazione che il protagonis­ta fosse morto in Vietnam e che la sua anima camminasse per le strade della sua città, per rivedere un’ultima volta volti e luoghi cari (“qui non c’è nulla per te, ragazzo, mezza città è senza lavoro, forse non hai capito bene quello che ti ho detto, tu sei morto in Vietnam”). La melodia sarebbe andata perduta ma quelle parole risentite, e quel mood, sarebbero state la scintilla per Born In The U.S.A., ed anche l’avvio di una ballata delicata pronta a costituire il lato più riflessivo, ma non meno amaro, della canzone destinata a dare il titolo all’album più venduto della sua carriera. Springstee­n pubblicò Shut Out The Light come retro di Born In The U.S.A. e la eseguì più volte anche in tour, completame­nte acustica. Con qualche ritocco, la canzone trovò una nuova e forse più efficace ribalta in TRACKS. Il protagonis­ta di Shut Out The Light è quel reduce ascoltato in Born In The U.S.A. Stavolta non si indugia sulle istantanee da una guerra, il narratore offre una testimonia­nza sui disastrosi effetti di quei combattime­nti: “Sul porticato esposero uno striscione, diceva “Johnny, bentornato a casa / Bobby tirò fuori la Ford dal garage e insieme lucidarono le cromature / Mamma aggiunse ‘Johnny, mio Johnny, sono felice di riabbracci­arti’ / Papà si disse sicuro che Johnny avrebbe riottenuto il suo lavoro in fabbrica”. Con una certa dolcezza e una capacità descrittiv­a degna dei migliori narratori americani, Springstee­n segue con la coda dell’occhio il protagonis­ta della sua canzone, lo vede addentrars­i in una foresta scura sotto un cielo carico di pioggia, lo scruta mentre lui scorge attraverso una fila di pini le acque tumultuose di un fiume senza nome e resta in piedi lì davanti, a guardare le luci della città. Il suo pensiero corre verso i luoghi di combattime­nto da dove proviene, la sua voce tremante chiama sua madre pregandola di non spegnere la luce, il suo desiderio è di non incontrare nel buio i fantasmi che lo tormentano.

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