TOPPER HEADON? SÌ, CERTO. MORRISEY? NO, GRAZIE
L’audizione di Headon e il “le faremo sapere...” a Morrisey
Presso la sala prove Clash, la Rehearsal, si tennero nel 1977 le audizioni per reclutare un nuovo batterista. L’annuncio pubblicato sui giornali diceva: “Cercasi batterista.
No jazz, no funk, no ritmi lenti”. Topper Headon, che dopo il suo arrivo a Londra nel 1974 aveva suonato nei London SS e aveva conosciuto Mick Jones, venne invitato da Mick stesso a fare una prova con i Clash. Headon: «Incontrai Mick al concerto dei Kinks al Rainbow e lui mi disse: “Ti va di fare un’audizione con noi?”. Certo, pensai, vengo e sfascio tutto, visto che da altre parti mi dicono che sono troppo delicato quando picchio sui tamburi. Suonammo “London’s Burning” un sacco di volte. Andò bene. Mi chiesero: “Quali sono i tuoi gruppi o i tuoi batteristi preferiti?”. Di solito la gente citava Sex Pistols, New York Dolls. Io dissi: Buddy Rich e Billy Cobham. Ogni domenica suonavo jazz tradizionale al Louis Armstrong Pub. “Se lo vuoi, il posto è tuo” mi dissero. Con i Clash imparai ad amare l’energia del punk. Alle audizioni c’era anche Bernie Rhodes. L’avevo conosciuto tempo prima... quel tipo non mi piaceva. Continuò a non piacermi».
Rhodes mise un’inserzione sul magazine Melody Maker per invitare altri musicisti a sostenere un’audizione. Si presentò il diciottenne Steven Patrick Morrissey (che nel 1982 formerà gli Smiths con il chitarrista Johnny Marr) ma la sua voce baritonale e malinconica non convinse proprio nessuno. «Ma questo tizio è di Manchester! Come può capire il rock’n’roll uno di Manchester?!?» fu il parere generale che portò alla drastica esclusione di Morrissey.