MICHAEL GILES
È dotato di una eccezionale indipendenza degli arti e originalissimo è il suo drumming poliritmico di estrazione jazz: carico di colpi, potente ma anche raffinato quando alla ferocia subentrano gli svolazzi delicati. Nato a Bournemouth nel 1942, con il fratello Peter dopo lo scioglimento dei Brain pubblica un annuncio su un giornale per cercare un cantante organista. Fripp, che suona la chitarra e non canta, risponde. I due ammirano la sua audacia nel proporsi nonché le virtù con la sei corde, ma “forse la ragione principale per cui gli abbiamo chiesto di unirsi a noi”, ricorderà Michael nel 2020 a «Shindig!», “era il fatto che aveva un furgone” per girare on the road. Il bizzarro THE CHEERFUL INSANITY OF GILES, GILES & FRIPP passa inosservato. Poi arrivano Ian McDonald, Peter Sinfield e Greg Lake. Nascono i King Crimson e con questi Giles registra due album. Li lascia perché ora si è reso conto di non avere alcuna voglia di fare tour. Con McDonald, e Peter, realizza McDONALD & GILES; scelta la professione di sessionman in studio, in seguito limita la sua creatività alle richieste dei committenti. Tra i tanti, i Jackson Heights, i Grimms, Murray Head, Duffy Power, Roger Glover, Kevin Ayers, Anthony Phillips, la Penguin Café Orchestra e Bryan Ferry. Qualche volta, però, Giles torna sui palchi, come accade nel 1974 per un tour di Neil Sedaka (Andy Summers alla chitarra). A lungo inediti sono il solo tra prog, un po’ di funk e stravagante pop PROGRESS del 1978 e GHOST DANCE, colonna sonora avantgarde (percussioni e soundscapes) per l’omonimo film di Ken McMullen: realizzata nel 1983 con David Cunningham e Jamie Muir. Nel 2002 Giles è con la 21th Century Schizoid Band. Del 2009 e del 2011 sono THE ADVENTURES OF THE MICHAEL GILES MAD BAND e IN THE MOMENT, con Keith Tippett. Come recitano le note di entrambi, “la musica della Mad Band è fatta sul momento, senza composizione, arrangiamenti, prove o grandi aspettative. L’unica idea è non avere idee ed essere completamente spontanei”. AS