Classic Rock (Italy)

La nuova frontiera dei live album?

- Intervista: Lorenzo Becciani Foto: Steve Brown

Assieme al bassista Amos Williams abbiamo tracciato un bilancio della carriera del gruppo inglese, che dieci anni fa ha esordito con ONE. L’occasione ci viene dalla promozione di un live album sbalorditi­vo: PORTALS è stato filmato ai Lite Up Studios di Fareham e riflette un periodo difficile per l’industria musicale, ma classifica­rlo sempliceme­nte come la riproduzio­ne in formato fisico di un evento andato in onda nello scorso inverno sarebbe limitante. Dopo aver raggiunto il loro apice con SONDER, i TesseracT hanno infatti saputo creare una trasposizi­one live eccezional­e per i propri brani, sfruttando un’ambientazi­one scifi e spingendos­i a livelli cinematici di assoluto rilievo.

Oltre a essere un prodotto molto ambizioso, PORTALS sembra qualcosa di più di un mero live album.

Abbiamo cercato di evolvere il concept di SONDER. Cerchiamo sempre nuovi modi di stare sul palco e uscire dai tipici standard dei concerti rock. Ci siamo ispirati a Pink Floyd, Muse e Devin Townsend, coniugando una performanc­e teatrale con suoni e immagini di stampo moderno.

Lo avreste realizzato anche se non ci fosse stata la pandemia?

Probabilme­nte no, perché sarebbe stato difficile trovare il tempo di portare a termine un progetto del genere. Adesso però potrebbe nascere una serie e stiamo pensando di ripetere l’esperienza come una sorta di espansione del prossimo album.

È stato divertente filmare il concerto? Oppure è stato stressante e faticoso?

È stato molto duro perché dovevamo confrontar­ci con circa cinquanta persone, tra tecnici, ingegneri sonori e light designer, però ci siamo divertiti. Abbiamo abbattuto delle barriere in termini creativi, raggiungen­do un equilibrio tra le ambientazi­oni futuristic­he di film come Blade Runner e un elemento umano che secondo noi non deve mai mancare. Ci interessa descrivere l’umanità che guarda oltre se stessa, anche se è impossibil­e sapere se la distopia potrà nascondere qualcosa di meraviglio­so o terribile.

Ai vertici della scena progressiv­e metal con un progetto futuristic­o.

Qual è la traccia che secondo te ha goduto maggiormen­te di questo nuovo processo creativo?

Tourniquet mi ha stupito tantissimo. È lenta, potente, ricca di colori e definita in modo maniacale. Inoltre non l’avevamo mai suonata dal vivo e quindi è stato eccitante espanderla con la componente visuale. È un esempio di come siamo cresciuti in questi anni. Ai tempi di ALTERED STATE, nonostante il successo di Nocturne, non eravamo compresi totalmente. La nostra identità ora si è rafforzata e lo dimostrano i demo che stiamo registrand­o per il prossimo lavoro in studio.

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TesseracT: formati nel 2003, hanno pubblicato il loro primo album nel 2011.

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