Joni Mitchell
Archives – Volume 2
RHINO/WARNER
Un anno dopo il VOLUME 1, con materiale relativo ai cinque anni di carriera prima del contratto discografico, arriva il sequel delle registrazioni dagli archivi di Joni Mitchell, coerentemente dedicato al periodo dei quattro album editi tra il 1968 e il 1971 dalla Reprise. Formula vincente non si cambia e pertanto il cofanetto è strutturalmente identico al precedente: cinque Cd, libretto con note esaurienti e foto, prezzo sui settanta euro. Le tracce sono centoventidue, che una volta decurtate quelle (pur interessanti) solo parlate lasciano meno di cento canzoni effettive, varie delle quali presenti in più di una esecuzione; una trentina sono demo casalinghi o di studio conservati più o meno bene, mentre il resto è dal vivo (Ann Arbor, Ottawa, New York, Saskatoon, Vancouver, Londra, session radiofoniche). Si tratta per lo più di incisioni chitarra/voce, da pur atipica folksinger, che non presentando “distrazioni” fanno emergere in modo limpidissimo le doti musicali e il magnetismo dell’artista canadese. Per il lancio del prodotto è stata usata la notizia (vera) che lo show di Ottawa del marzo 1968 era stato registrato da Jimi Hendrix; un fatto curioso, ma a far scintillare il box sono tutti i contenuti. Ogni estimatore si perderà con gioia in performance via via meno timide ma sempre seducenti, nel concerto londinese del 1970 in parte assieme a James Taylor (efficace il duetto in You Can Close Your Eyes), nella cover di Get Together (Dino Valente/Youngbloods) catturata alla Carnegie Hall nel 1969, in inediti assoluti quali Midnight Cowboy, The Way It Is, Turn Around (purtroppo incompleto) e Jesus. In qualsiasi veste, Joni è pura magia.