Classic Rock (Italy)

Joni Mitchell

Archives – Volume 2

- Federico Guglielmi

RHINO/WARNER

Un anno dopo il VOLUME 1, con materiale relativo ai cinque anni di carriera prima del contratto discografi­co, arriva il sequel delle registrazi­oni dagli archivi di Joni Mitchell, coerenteme­nte dedicato al periodo dei quattro album editi tra il 1968 e il 1971 dalla Reprise. Formula vincente non si cambia e pertanto il cofanetto è struttural­mente identico al precedente: cinque Cd, libretto con note esaurienti e foto, prezzo sui settanta euro. Le tracce sono centoventi­due, che una volta decurtate quelle (pur interessan­ti) solo parlate lasciano meno di cento canzoni effettive, varie delle quali presenti in più di una esecuzione; una trentina sono demo casalinghi o di studio conservati più o meno bene, mentre il resto è dal vivo (Ann Arbor, Ottawa, New York, Saskatoon, Vancouver, Londra, session radiofonic­he). Si tratta per lo più di incisioni chitarra/voce, da pur atipica folksinger, che non presentand­o “distrazion­i” fanno emergere in modo limpidissi­mo le doti musicali e il magnetismo dell’artista canadese. Per il lancio del prodotto è stata usata la notizia (vera) che lo show di Ottawa del marzo 1968 era stato registrato da Jimi Hendrix; un fatto curioso, ma a far scintillar­e il box sono tutti i contenuti. Ogni estimatore si perderà con gioia in performanc­e via via meno timide ma sempre seducenti, nel concerto londinese del 1970 in parte assieme a James Taylor (efficace il duetto in You Can Close Your Eyes), nella cover di Get Together (Dino Valente/Youngblood­s) catturata alla Carnegie Hall nel 1969, in inediti assoluti quali Midnight Cowboy, The Way It Is, Turn Around (purtroppo incompleto) e Jesus. In qualsiasi veste, Joni è pura magia.

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Joni Mitchell: una valanga di meraviglie.
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