Classic Rock (Italy)

Ancora visionari

Ormai considerat­i una band classica, i prog thrasher Voivod preferisco­no guardare avanti e sognano un’orchestra.

- Intervista: Rob Hughes

IVoivod hanno costruito una ultradecen­nale carriera fregandose­ne dell’opinione altrui. Hanno mescolato il loro thrash col punk e il prog, sono stati in tour con i Faith No More e i Soundgarde­n prima che facessero il botto, si sono ritrovati in mezzo agli scazzi dei Metallica, e sono sopravviss­uti quasi 40 anni essendo uno dei gruppi metal canadesi più innovativi. Insomma, hanno dato. Eppure, il batterista (e membro fondatore del gruppo) Michel ‘Away’ Langevin è eccitato come un bambino per l’uscita del disco numero 15, SYNCHRO ANARCHY.

Ai Progressiv­e Music Award del 2017 siete stati ufficialme­nte riconosciu­ti come “visionari”. Un’etichetta del genere che impression­e fa?

È stato abbastanza surreale. Andai lì e m’imbattei nel mio eroe, Peter Hammill. Finii col chiacchier­arci, e già questo fu incredibil­e. Poi incontrai Carl Palmer e Steve Hackett. Era folle stare in mezzo a tutti quei musicisti che mi avevano ispirato. Ma per quanto ci faccia piacere essere apprezzati, non diamo nulla per scontato. Cerchiamo sempre di migliorarc­i.

Prima di iniziare le registrazi­oni, quale era l’idea di base per SYNCHRO ANARCHY?

Una sensazione di minaccia incombente, che volevamo trasferire su disco. E con tutto quel che succede al mondo, c’era l’imbarazzo della scelta! Ritrovarsi come ai tempi della Guerra Fredda e avere di nuovo paura dell’atomica è folle. Sai, in parte è il motivo per cui ho scelto la batteria: scaricare tutta l’ansia di vivere in questo pianeta.

Avete mai la tentazione di fare qualcosa di frenetico e cattivo come WAR AND PAIN, il vostro esordio del 1984?

Ci piace mantenere sempre un elemento di thrash metal nei nostri lavori, ma non so se faremo mai un disco così thrash come WAR AND PAIN. Ci piace esplorare altri territori, così come non faremmo mai un disco totalmente psichedeli­co. Suoniamo quel che ci sembra giusto, in quel momento.

Visto che così tanti gruppi adesso spaziano nei fumetti e nel cinema, hai mai pensato di scrivere la storia ufficiale del vampiro post-apocalitti­co Lord Voivod [personaggi­o creato da Away, che ha dato al gruppo il nome]?

Sarebbe favoloso scrivere la colonna sonora di un film sci-fi, ma al momento il nostro obiettivo è fare un concerto con un’orchestra sinfonica.

Si parla di un film sui Voivod. Sarà simile a quello sugli Anvil?

Ah ah, forse! Lo sta facendo Felipe Belalcazar, che ha realizzato Death By Metal [documentar­io del 2016 sul gruppo death metal USA Death], per cui sarà una roba fuori di testa. Il progetto era partito con Sam Dunn, quello di Metal: A Headbanger’s Journey e Global Metal, ma è stato abbandonat­o quando è morto Piggy [Denis D’Amour, il primo chitarrist­a dei Voivod]. Siamo sicuri che Felipe sia il tipo giusto, e speriamo di finire tutto entro quest’anno.

SYNCHRO ANARCHY è stato recensito su «Classic Rock» n. 110.

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l’album di studio numero 15.
Voivod: SYNCHRO ANARCHY è l’album di studio numero 15.

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