Jade Warrior
Jade Warrior / Last Autumn’s Dream
La giada per definire il lato morbido della loro musica; il guerriero per quello duro. Ed è questo il significato del nome che scelgono il chitarrista Tony Duhig e il percussionista-flautista Jon Field, entrambi ex July, quando si mettono in società con il bassista-vocalist Glyn Havard. I tre sono affascinati dell’estremo Oriente e forte è anche l’interesse per l’Africa, non ultimo perché allora condividono il management con i sudafricani espatriati a Londra Assagai. E nel 1971, queste ispirazioni si affacciano nell’omonimo disco d’esordio, ora riedito rimasterizzato con in più l’inedita prima versione di Telephone Girl. Nell’opera le congas sono preferite alla batteria, che mai viene toccata, e frequenti sono i cambi di tempo e le improvvisazioni. Le performance al flauto talvolta riportano ai Jethro Tull, per esempio in A Prenormal Day
In Brighton, Masai Morning incrocia mirabilmente sonorità tribali e sfuriate hard rock, Telephone Blues è un rito vudù con Hendrix. Poi Dragonfly Day è un affascinante prog spirituale, mentre The Traveller e Slow Ride sono introspettive visioni nella sfera della giada. LAST AUTUMN’S DREAM, invece, è il terzo Lp: esce nel 1972 e con il trio di base in alcune tracce ci sono il batterista Allan Price e il fratello di Duhig David alla chitarra. In scaletta l’elettricità dirompente di Joanne e Obedience, nuove avventure sul filo di quella che più tardi verrà definita musica panetnica (Dark River, May Queen) e suggestive ballad come Lady Of The Lake, A Winter’s Tale e Morning Hymn. A chiudere, maestosamente solenne, è Borne On The Solar Wind.