Jack White
Fear Of The Dawn
Com’era fin troppo ovvio, la pandemia non ha affievolito la creatività del vulcanico Jack White; anzi, lo stop obbligato dell’attività live gli ha permesso di dedicarsi interamente al songwriting e alle registrazioni, portando alla stesura contemporanea di ben due successori dell’acclamato BOARDING HOUSE REACH (2018). Lavori tra loro diversissimi ma comunque interconnessi, come dichiarato dai tre singoli diffusi negli ultimi mesi: l’irruente Taking Me Back, anteprima di questo FEAR OF THE DAWN, offre come lato B una versione soft dello stesso brano; la ballata folk Love Is Selfish, dall’ENTERING HEAVEN ALIVE annunciato per la fine di luglio, ha come retro la grintosa title-track di FEAR OF THE DAWN; il cadenzato e non lineare Hi-De-Ho, che ospita il rapper Q-Tip, presenta come contraltare la morbida (ma non priva di groove) Queen Of The Bees, che farà parte di ENTERING HEAVEN ALIVE. Un giocoso ma serissimo mischiare le carte, insomma, come da sempre è costume del musicista di Detroit. Al mischiare le carte non si sottrae naturalmente FEAR OF THE DAWN, che si pone sulla scia di BOARDING HOUSE REACH mettendo in fila undici episodi (e una reprise) basati su potenti riffoni e voce per lo più graffiante ma al contempo ricchi di estrose soluzioni di arrangiamento che da un lato scongiurano il pericolo di cadute nel banale e dall’altro contribuiscono a rendere il tutto tanto stravagante quanto subito accattivante. Il paragone non va preso alla lettera (specie relativamente ai testi), ma l’approccio di questo specifico Jack White spesso sembra avere molto in comune con quello glam(orous) che mezzo secolo fa accese nel firmamento rock la stella di Marc Bolan. Tough and cool, oltre che inspired: cosa chiedere di più?
Federico Guglielmi