Mavis Staples & Levon Helm
Carry Me Home
HS: 90
Risale al 2011 questo bel documento sonoro che testimonia l’ultima volta in cui Helm e Staples suonarono insieme. Accadde a Woodstock negli studi dell’ex batterista di The Band. Questo il ricordo della vocalist di Chicago, leggenda del blues e del soul: “Levon era pieno di vita quella sera, uno spirito meraviglioso, ma avrei immaginato che non lo avrei più rivisto”. Suonano, da capo a fine, i Midnight Ramblers, creatura sorta intorno al musicista nato nell’Arkansas e spentosi nello stato di New York a lui tanto caro. Se This Is My Country è un’apertura da favola, un rhythm’n’blues corroborato da una sezione fiati impressionante e da un Hammond pieni di vita, ritmo e sentimento, due episodi, non meno belli, mettono i brividi, per la solennità e per i temi trattati: Farther Along e This May Be The Last Time, sorta di ultime preghiere, commiati, qui acquistano valore, imbevuti nel country e nel gospel. È prezioso, caldo, imperdibile questo epitaffio musicale. Serve a ricordare un nome incancellabile nella storia della musica americana e a tracciare ancora una volta quella strada maestra, il Roots, che raccoglie generi, suggestioni, radici. C’è tutto quello che vi aspettereste da questi nomi, ogni brandello di cultura musicale statunitense degli ultimi cento anni. Una miracolosa sintesi, questo CARRY ME HOME, impreziosito dall’ennesima, meravigliosa versione di The Weight, un brano che non stanca mai, e da You Got To Serve Somebody che Bob Dylan, accanto al quale Helm iniziò la carriera, scrisse negli Ottanta per il suo album SLOW TRAIN COMING. Benvenuti nella chiesa dell’American Music.