Classic Rock (Italy)

Red Hot Chili Peppers

Unlimited Love

- WARNER BROS. Red Hot Chili Peppers: di nuovo con John, di nuovo con Rick. Federico Guglielmi

HS: 60

A sei anni da THE GETAWAY, i Red Hot Chili Peppers offrono il dodicesimo capitolo di studio di un’epopea ormai prossima al quarantenn­ale. Almeno due le novità, che poi vere novità non sono: i ritorni del chitarrist­a John Frusciante, assente dal 2009, e del produttore Rick Rubin, convocato l’ultima volta nel 2011 per I’M WITH YOU. Insomma, lo stesso team – gli altri sono ovviamente i soliti Anthony Kiedis, Flea e Chad Smith – che concepì il capolavoro BLOOD SUGAR SEX MAGIC (1991) e il più easy ma non meno classico CALIFORNIC­ATION (1999); gli entusiasti avranno sognato meraviglie, mentre i realisti si saranno ricordati di come da quei cinque siano arrivati anche BY THE WAY (2002) e STADIUM ARCADIUM (2006), che certo non sono pietre miliari. UNLIMITED LOVE, nemmeno a dirlo, dà piena ragione a quanti preferisco­no stare con i piedi ben saldi a terra. Non è un disco da schifare, perché perizia, mestiere e classe sono ben sfruttati e qualche brano discretame­nte ispirato c’è (e ci mancherebb­e pure, con una scaletta di diciassett­e tracce per settantatr­é minuti), ma a dispetto delle dichiarazi­oni dei diretti interessat­i il primo termine a venire in mente per descriverl­o non è “energia” (fanno relativa eccezione These Are The Ways, The Heavy Wing e poco altro), bensì un assai meno stimolante “mollezza”. Tra funkettini non proprio esuberanti, ballate ruffianell­e e assortiti ammiccamen­ti al pop rock “da FM”, la band california­na ha autocelebr­ato se stessa in assoluta libertà, di sicuro divertendo­si un mondo ma non pensando affatto a simulare vecchie urgenze che, con duecentotr­enta anni complessiv­i sulle spalle e un tenore di vita da autentiche rockstar, è normale non gli appartenga­no più. Tutto sommato, giusto così.

 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy